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‘Senza ristoro!’ Niente soldi per 2,5 milioni di partite IVA, la denuncia di Federcontribuenti

Pubblicato il 03/11/2020 12:52

La storia si ripete. Grandi comunicazioni autocelebrative che si sgonfiano alla luce dei fatti. In Italia il numero di partite iva supera i 3 milioni, ma Federcontribuenti denuncia: “Il nuovo dl ristori non copre i 465mila soggetti”.

Quelli dati dal governo sembrerebbero proprio “numeri dati a caso”, che nulla hanno a che fare con la realtà. “Come hanno calcolato e suddiviso i 2,44 miliardi di euro?” si domanda e domanda Federcontribuenti in una nota.

L’associazione sottolinea anche le sperequazioni presenti per il settore della ristorazione, settore che raccoglie 325.000 imprese, che vale un fatturato annuo che si aggira intorno ai 50 miliadi di euro e con 1.625.000 lavoratori: “Le spese fisse mensili a carico di una piccola impresa del settore della ristorazione si aggirano intorno ai 10 mila euro al mese e nemmeno l’ultimo decreto ristoro salverà il 58% delle imprese già a rischio chiusura”. 

E di nuovo la domanda sorge spontanea: “Perché il governo, che ha inserito nel documento inviato alla Ue sotto forma di sostegno economico, circa 36 miliardi di euro a copertura della sospensione delle tasse, quelle imposte non le ha cancellate a carico dei contribuenti ma solo sospese?” Così manderanno a morte tutte queste imprese: “I tecnici del ministero dell’Economia dovevano analizzare i costi fissi prima di giocare sulle operazioni matematiche”.

La questione è semplice: “Un’azienda che, ad esempio, fattura una media di 30.000 euro al mese si è ritrovata con 2.000 euro di aiuti, quando ne spende 10 mila euro al mese di sole spese fisse”, spiegano.

“Mentre ne ha ricevuti 6.000 un ristorante analogo che ha aperto prima dell’aprile 2019 e il nuovo decreto li esclude nuovamente. A un ristorante che fattura fino a 400mila euro il nuovo giro di indennizzi offrirà in media 5.173 euro. Per un bar che rientra nella stessa  soglia di volume d’affari il bonifico-bis sarà mediamente di 2.941 euro mentre nel caso degli affittacamere l’importo di riferimento si attesta a 2.579″.