Il coro è unanime e viene dalle classi, dalle strade, dalle piazze: “Dimettiti”. Perché gli studenti non ne possono più. Dopo essere stati presi in giro con i banchi a rotelle, con la Dad e con le mascherine fasulle del governo, con i distanziamenti, le quarantene, le reclusioni e altre follie di questi due anni, o si ritrovano anche a dover piangere un loro compagno morto nell’alternanza scuola-lavoro e oggi un altro ragazzo di 16 anni, Giuseppe Lenoci, morto in un incidente stradale mentre era a bordo di un furgone di una ditta di termo-idraulica presso cui stava facendo uno stage. La rabbia insorge contro il ministro Bianchi, il quale si lascia andare al solito balbettio istituzionale. Il mezzo su cui viaggiava Giuseppe è finito fuori strada contro un albero a Serra de’ Conti (Ancona) in orario di lavoro. Chi guidava è rimasto ferito. (Continua a leggere dopo la foto)
Come ricostruito da Repubblica, “l’adolescente viaggiava al posto del passeggero (che ha subito il maggiore impatto contro l’albero) ed è morto sul colpo. Il ragazzo era iscritto al corso triennale presso il centro di formazione professionale Artigianelli di Fermo e, da quanto si è appreso, stava svolgendo un percorso di alternanza scuola-lavoro proprio in termoidraulica. Giunta la notizia, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha lasciato in anticipo un convegno a cui stava partecipando. ‘Esprimo il mio più profondo dolore e vicinanza alla famiglia’, ha detto il ministro, che poi ha aggiunto: ‘La sicurezza sul lavoro deve essere sempre garantita, a maggior ragione quando sono coinvolti dei ragazzi in formazione. Su questo abbiamo già avviato un confronto con il ministro del Lavoro Andrea Orlando e messo a ragionare i nostri tecnici'”. Allora stiamo tranquilli… (Continua a leggere dopo la foto)
Di “disgrazia che ci colpisce profondamente” parla invece Padre Sante Pessot, il direttore del centro professionale Artigianelli di Fermo: “Abbiamo perso, in questo tragico incidente stradale, un figlio anche noi, mentre si stava preparando a svolgere un’attività formativa di stage”. “Siamo devastati da questa perdita che ci lascia senza parole e siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore”, ha detto padre del ragazzo. “Lo viviamo in silenzio, nella vicinanza e nella preghiera, secondo il nostro stile”. I movimenti studenteschi invece in silenzio non vogliono più starci e alzano forte la loro voce: “Basta morti”. (Continua a leggere dopo la foto)
La reazione di protesta è stata veemente in tutta Italia. Dei giovani dell’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) hanno detto: “In tutta Italia, blitz di Osa sotto gli Uffici scolastici regionali per richiedere l’abolizione immediata dei Pcto (l’attuale nome dell’Alternanza scuola lavoro, ndr) e le dimissioni di Bianchi. A Roma, Osa è con gli studenti del movimento La Lupa al ministero dell’Istruzione per portare tutta la nostra rabbia sotto i palazzi del governo Draghi. A questo ennesimo fatto tragico che colpisce la nostra generazione, dopo la morte di Lorenzo in provincia di Udine, la nostra risposta è la lotta. Gli studenti sono pronti a riversarsi nelle strade delle città di tutta Italia il 18 febbraio”.
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