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Scuola, le restrizioni anti-Covid non sono finite. La denuncia: “Ecco dove sono e perché devono finire”

Pubblicato il 07/11/2022 19:19

La pandemia con le sue restrizioni sembrano ormai essere un capitolo chiuso. Buona parte del mondo è già andata avanti, mentre alcune altri Paesi sembrano fare un po’ più di fatica a lasciarsi alle spalle le scorie della gestione politica del Covid. L’Italia è certamente tra questi ultimi, essendo stata tra i primi ad imporre lockdown e misure restrittive e tra gli ultimi a liberarsi delle misure più pressanti. Nonostante si cerchi di andare avanti, però, i cittadini si trovano a dover fare ancora i conti con alcune restrizioni che sembrano essere state “dimenticate” dalla politica. Qualche giorno fa abbiamo scritto della richiesta di esibire il Super Green Pass in alcune strutture sanitarie, ma anche le scuole italiane devono ancora relazionarsi con alcune delle misure volute da Speranza, Draghi e Bianchi. Ecco allora che alcune associazioni scolastiche e sportive si sono adoperate nel redigere una lettera per chiedere “la cessazione delle restrizioni relative alla gestione della pandemia da Sars_COV2 in ambito scolastico e dei servizi educativi”.
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Lo riporta L’Indipendente, che spiega come la richiesta del gruppo Gli Sportivi (anche conosciuti come #sportnegato: gruppo di 9mila genitori e 25mila ragazzini italiani), Collettivo Scuola Piemonte e Collettivo per la Scuola FVG, sia arrivata sui banchi del nuovo governo in rappresentanza di decine di migliaia di famiglie italiane. Tra le tematiche toccate dalla lettera troviamo la Scuola come dimensione in cui ci si relaziona in serenità, art.34 della Costituzione e “presenza per tutti”. Riportiamo i passaggi chiave della lettera inviata alla Premier Giorgia Meloni, al Ministro della Salute, Orazio Schillaci e al Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara.
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“Le misure restrittive adottate dai precedenti Governi hanno provocato gravissimi danni alle giovani generazioni, penalizzate enormemente dal punto di vista fisico, sociale e mentale, a fronte di un rischio di malattia da Sars-Covid19 per esse trascurabile. Nelle scuole di ogni ordine e grado sono ancora in vigore norme comportamentali restrittive così come illustrate dalle note tecniche predisposte dall’Istituto Superiore della Sanità e pubblicate in data 11/08/2021 e dalla nota ministeriale del MIUR Registro Ufficiale U.0001199 inviata a tutte le scuole in data 28/08/2022”. Apre così la comunicazione fatta pervenire negli uffici dei diretti interessati, elencando poi le misure attualmente in vigore. “Tali indicazioni, riprese talvolta dagli Istituti Scolastici in senso discrezionale e spesso peggiorativo, prevedono quanto segue: utilizzo di mascherina FFP2 per tutti gli studenti dai 6 anni in caso di contatto con persona positiva; obbligo di mascherina FFP2 per tutti gli studenti dai 6 anni in presenza di “sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali”, quali raffreddore o tosse”.
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Il testo poi continua con una disamina dei fatti: “Come spesso accaduto in questi anni, gli studenti sono oggetto di imposizioni spropositate ed illegittime, oltre che dannose, rispetto ad altre categorie di cittadini per i quali, in ambito pubblico e privato, non si registra concretamente, in questo momento, alcuna limitazione delle libertà personali. A fronte di questo, e tenuto considerato che il nuovo Governo dimostra di voler adeguare i provvedimenti datati marzo 2022 alla realtà dei fatti del novembre 2022 con il reintegro anticipato dei sanitari sospesi, auspichiamo che, parimenti, il Governo provveda ad abrogare la legge sull’auto-sorveglianza per tutti i cittadini, o che, quantomeno, voglia aggiornare alle sempre più numerose evidenze scientifiche le regole ancora valide in ambito scolastico. In tal modo, il Governo avrebbe il merito di liberare, di fatto, la scuola e gli studenti, categoria di cittadini tra le più vessate negli ultimi due anni, da un’eccessiva e dannosa medicalizzazione, per di più esercitata in modo autocratico dai singoli dirigenti scolastici”.
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Argomentazioni inoppugnabili quelle della associazioni, che in chiusura di lettera indicano alcune delle principali contraddizioni che hanno distinto gli insensati provvedimenti messi in atto dai governi Conte e Draghi. “In merito all’utilizzo delle mascherine in ambito scolastico segnaliamo, come abbiamo già fatto con i Governi che vi hanno preceduti, che: l’idoneità delle mascherine FFP2 non è mai stata certificata per i minori di 18 anni; sono ormai numerose le pubblicazioni scientifiche che mettono in dubbio la reale efficacia delle mascherine a scuola e ne evidenziano anzi la potenziale dannosità per la salute, lo sviluppo e l’apprendimento; da parte delle Istituzioni non è mai stato fornito uno studio che compari rischio e beneficio dell’utilizzo prolungato delle mascherine a scuola, come da ammissione dello stesso Direttore Generale del Ministero della Salute dott. Rezza, datata 17/03/2022”. Il testo integrale della lettera aperta è consultabile sulle pagine de L’Indipendente.

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