
Mentre in Italia torna il dibattito sul nucleare, a causa della forte crisi energetica e dell’aumento delle bollette, il governo individua le 51 aree idonee a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. E già sono tutti sugli scudi perché nessuno le vuole dietro casa. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha pubblicato la lista dei siti che presentano le caratteristiche idonee per la realizzazione dell’infrastruttura, dove saranno stoccati 78mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e 17mila ad alta intensità provenienti dalle quattro ex centrali e da altri impianti. Le aree si trovano in Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sardegna e Sicilia. Ma dove nello specifico? (Continua a leggere dopo la foto)
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Sono state individuate per il deposito delle scorie nucleari le località di Matera, Montalbano Jonico, Bernalda, Montescaglioso, Irsinia, e Genzano di Lucano (in provincia di Potenza) per quanto riguarda la Basilicata. In Puglia inevece Altamura, Gravina di Puglia e Laterza. Nel Lazio Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Piansano, Arlena di Castro, Tessennano (tutte in provincia di Viterbo). In Piemonte invece le zone si trovano nella provincia di Alessandria e sono a Bosco Marengo, Novi Ligure, Oviglio, Alessandria stessa, Quargnento, Castelnuovo Bormida, Sezzadio e Fubine Monferrato. In Sardegna Albagiara, Assolo e Usellus (Oristano) e Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila (Sud Sardegna). Mentre in Sicilia Trapani e Calatafimi-Segesta. (Continua a leggere dopo la foto)

Da una prima analisi sembra che i comuni con le caratteristiche più adeguate siano quelli di Lazio e Piemonte. Ora, tuttavia, scattano 30 giorni in cui alcuni Comuni che non sono inclusi in questa lista (la cosiddetta Carta nazionale delle aree idonee o Cnai) e che vogliono ospitare il deposito, possono presentare una auto-candidatura. Il governo Meloni intende infatti accelerare, visto che finora tutti i paesi contenuti nella Cnai hanno espresso la loro contrarietà alla costruzione dell’impianto. E va tenuto presente che l’Italia dovrebbe far rientrare le sue scorie nucleari dall’estero prima del 2025. Tra le auto candidature, finora, spicca solo quella del Comune di Trino Vercellese, in Piemonte. Il deposito-matrioska garantirà lo stoccaggio per i prossimi 300 anni.
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