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Schillaci e il Green pass eterno, il mistero “manina” e poi la retromarcia: cosa è successo davvero

Pubblicato il 07/03/2024 08:13

Il pericolo è scongiurato. Avevamo dato notizia dell’incredibile decreto con cui si andava a finanziare il Green pass permanente con i soldi dei danneggiati da vaccino. Un abominio ignobile che non poteva essere accettato. Dopo che è stato scoperto, il governo è corso subito ai ripari. Il sospetto, dunque, che quell’articolo dentro al decreto ce l’avesse infilato una “manina” è più che concreto. In pratica avevano pensato di pagare con i soldi degli oppressi il sistema di oppressione. Dopo che è stata diffusa la notizia, governo e maggioranza hanno fatto sapere che provvederanno a correggere il tiro. Sull’argomento è intervenuto direttamente il ministro della Salute, Orazio Schillaci, facendo presente che l’Italia non aderirà al sistema del green pass internazionale voluto dall’Oms. E questo è un bene. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Green pass eterno: ecco come lo finanziano”. Borgonovo affonda il governo: “Una vergogna!”

Dopo Schillaci hanno parlato anche altri esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui Franco Zaffiri, presidente della Commissione salute e lavoro del Senato, che ha precisato: “Una volta per tutte sono state smentite le tante fake news a volte circolate per sincera preoccupazione, a volte invece fatte circolare ad arte. Non ci sarà alcuna cessione di sovranità quando si parla di libertà personali e di diritti fondamentali e inalienabili. Ovviamente da parte nostra c’è massimo rispetto per le autorità sanitarie nazionali e sovranazionali”. Come precisa Francesco Borgonovo su LaVerità, però, “in realtà di fake news non ne sono circolate affatto: tutti i riferimenti al green pass erano presenti nel decreto del 2 marzo ed erano facilmente rintracciabili da chiunque. Non si tratta quindi di balle diffuse ad arte, ma di un clamoroso scivolone a cui occorre porre rimedio quanto prima”. (Continua a leggere dopo la foto)

Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute in quota Fdi, promette che giustizia sarà fatta: “Nel passaggio parlamentare verrà declinata la volontà del ministero e di Fratelli d’Italia, già espressa durante il Covid, di non ricorrere al green pass come strumento sanitario, soprattutto se deve essere usato per una limitazione della libertà. Verrà cassato ogni riferimento al green pass e al covid, che non c’entrano nulla con la creazione di una infrastruttura informatica che può servire ad altri scopi, ad esempio per viaggiare. Toglieremo come fonte di finanziamento il fondo per i danneggiati da vaccino: attingeremo a fondi propri del ministero”. Una domanda, però, resta: “Se tutti sono contrari a certe derive da regime sanitario, come è possibile che nei documenti ancora affiorino schifezze come quella sul green pass internazionale?”, si chiede Borgonovo. La risposta è semplice: all’interno della struttura ci sono funzionari che continuano a mandare avanti la macchina come se a guidarla fosse ancora Roberto Speranza, “o come se a decidere le sorti dell’Italia dovessero essere i capoccia dell’Oms”.

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