Oltre il danno la beffa. Peggio di così proprio non poteva andare, perché per i danneggiati da vaccino ora siamo arrivati proprio alla presa in giro. Il 2 marzo è stato presentato il decreto legge numero 19 intitolato “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”. E cosa troviamo all’articolo 43? Un passaggio evidenziato da Francesco Borgonovo su LaVerità e che suona particolarmente inquietante. Il giornalista lo riassume così: “Il decreto che mette a terra il Pnrr di fatto istituzionalizza l’infrastruttura digitale del green pass, che riemerge dal buco nero della Storia in cui speravamo venisse confinato per riproporsi come realtà per il prossimo futuro”. Ma non è tutto, l’aspetto peggiore viene dopo, e qui entrano in gioco i danneggiati da vaccino. (Continua a leggere dopo la foto)
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E veniamo alla più sconvolgente parte del problema: i soldi. Come denuncia Borgonovo, leggendo attentamente il decreto, “i soldi per tenere in piedi la struttura digitale del Green pass del futuro verranno presi dal fondo destinato agli indennizzi dei danneggiati da vaccino”. Sì, avete capito bene. Siamo di fronte all’abisso. “Lo strumento di oppressione viene finanziato con i soldi degli oppressi che hanno riportato danni gravi”. Resta però una speranza: il decreto legge deve ancora passare al vaglio del Parlamento, quindi, almeno in teoria – e questa è la vera speranza – c’è ancora tempo per modificarlo. Ci si augura che questa maggioranza provveda a farlo immediatamente per evitare questo ulteriore oltraggio a chi ha subito danni. (Continua a leggere dopo la foto)
Questo decreto è uno sputo in faccia per tutti coloro che sono stati sottoposti a restrizioni e obblighi. Borgonovo, però, va oltre. E prova a capire come si possa essere arrivati a tanto. Se è vero che il ministro della Salute Schillaci non abbia di certo brillato per discontinuità rispetto a Speranza, è altrettanto vero che questo è veramente troppo. Da qui il sospetto di Borgonovo: “È talmente allucinante da far pensare che qualcuno, dentro al ministero della Salute, abbia voluto giocare un brutto tiro a questo governo”. Resta da capire come e perché in quel decreto ci sia finita questa aberrazione. Che ci sia ancora qualche burocrate caro a Speranza negli uffici tecnici? Il governo deve chiarire.
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