Si sta registrando in Italia un picco di diffusione di virus respiratori, che stanno andando a colpire soprattutto i bambini. Il problema, però, è a che a differenza degli anni passati ora sono proprio i più piccoli ad affollare le strutture sanitarie del Paese. Fabio Midulla, presidente della Simri (Società italiana malattie respiratorie infantili), responsabile del reparto di Pediatria d’urgenza del Policlinico Umberto I di Roma, ha spiegato al Giornale d’Italia: “Siamo al centro del picco dell’epidemia di malattie respiratorie anche per i bambini, non solo per gli adulti. Abbiamo tantissimi casi di bronchiolite, abbiamo bambini che hanno episodi acuti di bronchite asmatica, polmoniti. Ma fondamentalmente è la bronchiolite la malattia più frequente e che intasa particolarmente i pronto soccorso”. Alcuni, dunque, si sono chiesti se possa esserci una correlazione con i vaccini Covid. Tra questi, il dottor Pietro Vernazza. (Continua a leggere dopo la foto)
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Secondo Midulla, “i tre virus che stanno circolando sono: il virus respiratorio sinciziale (Rsv) al primo posto, e poi a seguire influenza e coronavirus Sars-CoV-2 più o meno nella stessa misura”. Di conseguenza, “gli accessi al pronto soccorso sono triplicati nell’ultimo mese. E il 90% dei piccoli ricoverati nel nostro reparto sono bambini con bronchiolite. Bambini che necessitano di liquidi per via endovenosa, di ossigeno, che non possono stare a casa”. A tal proposito, il dottor Pietro Vernazza imputa larga parte della colpa dei bambini e degli adulti ammalti ai vaccini Covid che hanno indebolito i sistemi immunitari. Secondo l’infettivologo i vaccini a mRna avrebbero danneggiato in maniera importante (e forse irreversibile) il sistema immunitario innato delle persone a cui è stato inoculato, rendendole più suscettibili a infezioni da parte di batteri, virus, funghi e altri parassiti. (Continua a leggere dopo la foto)
“Il vaccino Covid – attacca il dottor Vernazza sul suo blog – ha scempiato il sistema immunitario: gli esami sul sangue dei vaccinati dimostrano che il sistema immunitario reagisce più lentamente e in maniera meno incisiva in presenza di agenti patogeni”. Intanto ciò che si vede è il risvolto concreto, e cioè che negli ospedali vi sono tanti baby-pazienti. “Nel nostro pronto soccorso – calcola Midulla – ogni giorno abbiamo almeno 10 bambini che necessitano di essere ricoverati, c’è un turnover altissimo tra quelli che escono dall’ospedale e quelli che vengono ricoverati”.
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