Prima c’è stata l’emergenza Covid, con gli occhi dei media lontani dalle nostre coste per mesi e mesi. Poi la guerra in Ucraina, che tiene il mondo con il fiato sospeso. Nel frattempo, però, anche se nessuno ne parla, l’emergenza migranti prosegue e, anzi, assume dimensioni sempre più preoccupanti. Gli sbarchi di immigrati clandestini dall’Africa sono infatti più che raddoppiati nel giro di un anno, e le persone che arrivano nel nostro Paese, nonostante non siano in possesso dei requisiti per chiedere asilo, rimangono sul territorio come irregolari, con conseguenze scontate sull’economia e sull’ordine pubblico.
A rilanciare l’allarme è stato il Rapporto 2022 del Centro Astalli, il Servizio dei Gesuiti ai rifugiati, presentato dal cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali Ue, dalle vice ministra degli Esteri, Marina Sereni, e da padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli: “Nel 2021 sono 67.040 i migranti arrivati in Italia via mare, quasi il doppio rispetto ai 34.154 dell’anno scorso. I minori stranieri non accompagnati sono stati 9.478, a fronte dei 4.687 del 2020. Ancora oggi circa due migranti su tre sono ospitati nei centri di accoglienza straordinaria pensati per far fronte all’arrivo dei grandi numeri mentre il sistema dell’accoglienza diffusa, con piccoli numeri e progetti d’integrazione più mirati accoglie solo circa 25.000 persone delle 76.000 presenti nelle strutture convenzionate”.
I dati sugli ultimi quattro mesi del 2022 forniti dal cruscotto statistico del ministero dell’Interno confermano un trend in pericolosa crescita. Da gennaio a fine aprile sono stati 10.760 i clandestini sbarcati. Nello stesso arco temporale, gli sbarchi erano stati 9.013 nel 2021, 3.451 nel 2020 e 779 nel 2019. Incrociando i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) con i dati dei trasbordi forniti dalle Ong, emerge poi come le partenze dalle coste libiche coincidano con la presenza delle cosiddette navi umanitarie.
Confrontando i dati di Iom Libya con quelli delle Ong, si individua una vistosa discrepanza tra le percentuali di immigrati adulti e minori. Nei primi quattro mesi del 2022, le motovedette delle Guardia costiera libica hanno salvato e riportato nei porti delle Libia 4.461 immigrati, il 96 per cento adulti e il 4 per cento minori. Nello stesso periodo, le navi delle Ong hanno trasbordato e traghettato in Italia 2.380 immigrati, il 74 per cento adulti e il 26 per cento sedicenti minori. Tale evidente differenza trova conferma anche nei dati del ministero dell’Interno. Dei 10.760 immigrati sbarcati nel 2022, l’89 per cento sono adulti e l’11 per cento sedicenti minori non accompagnati. I dati, ovviamente, non tengono conto del recente arrivo nel nostro Paese di rifugiati ucraini, che non sono classificati come immigrati.
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