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Il micidiale cromo esavalente nel cantiere Tav: la denuncia del sindaco ItalExit

Pubblicato il 17/07/2021 12:15

Ricordate il bellissimo film con Julia Roberts dal titolo “Erin Brockovich”? Raccontava la storia vera di una tenace “apprendista avvocata” che combatteva contro una fabbrica altamente inquinante. In particolare si trattava di un materiale tossico e mortale che si chiama cromo esavalente. Ebbene, questo materiale è stato ritrovato anche nell’area di Salbertrand, in Italia, dove sono previsti lavori collegati alla costruzione del Tav. Il sindaco della località valsusina, Roberto Pourpour, membro di ItalExit, si è presentato in procura come parte lesa, assistito dall’avvocato Massimo Bongiovanni, dopo aver ricevuto l’informazione dell’inquinamento della falda freatica del terreno industriale in fase di bonifica in cui si dovrebbe raccogliere il materiale di scavo del tunnel da “riciclare” nella costruzione dei conci, ovvero i blocchi semicircolari di calcestruzzo che rivestiranno le pareti del tunnel di base della Torino-Lione. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiega Repubblica, “il primo cittadino ha presentato una memoria alla pm Laura Longo, titolare di un’inchiesta per violazioni delle norme in materia ambientale aperta due anni fa con il sequestro dell’area. L’area in questione era stata sottoposta a nove campionature da parte di Telt, la società incaricata di costruire la Torino-Lione, che hanno mostrato la presenza nell’acqua, in quattro punti, sia di fibre di amianto sia di cromo esavalente”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sono anni che l’area è sotto la lente della magistratura: “Una prima inchiesta era finita in nulla dieci anni fa. Ma anche la politica si è spesa in discussioni sull’opportunità di creare in quel punto un cantiere dell’alta velocità. Il sindaco Roberto Pourpour aveva basato la sua campagna elettorale proprio sull’opposizione allo stabilimento che costruirà i conci. E aveva raccolto i consensi della popolazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Repubblica: “Oggi in commissione trasporti è stata affrontata la questione del temporaneo trasferimento del deposito di rocce estratte dal tunnel all’autoporto di Susa, dove l’area individuata non sarà tutta libera prima del 2024, tenuto conto che ci sono diversi proprietari dell’area e che non sono ancora chiari i tempi per la bonifica”. Gli amministratori di Susa e Salbertrand hanno manifestato tutte le loro perplessità: “C’è bisogno di una revisione del progetto e di una valutazione dell’impatto ambientale”.

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