Di Salvatore Cincotta.
Mentre siamo intenti a parlare di COVID, nel mondo del risparmio si profila un nuovo scenario.
L’inflazione sta riprendendo la sua corsa, nel nostro paese i dati del mese scorso la indicano con un tendenziale 3%.
Se questa tendenza verrà confermata in tutti i paesi, indurrà la comunità europea ad innalzare i tassi..
La maggior parte penserà che la cosa non lo riguarda…. e invece no, riguarderà proprio milioni di risparmiatori italiani che hanno investito i loro risparmi in obbligazioni e titoli di stato a tassi irrisori vicini all’1%.
Con l’aumento dei tassi anche i titoli di nuova emissione dovranno avere necessariamente rendimenti più alti.
Facciamo un esempio.
Ipotizziamo che i nuovi titoli avranno un rendimento del 2,50% e che l’obbligazione che avevate in portafoglio rendano l’1% con scadenza a 10 anni.
Rispetto ai titoli di nuova emissione, la vostra obbligazione risulterà meno conveniente.
Questo perché la differenza fra il 2,50% della nuova emissione, rispetto all’1% dei vostri titoli è pari all’1,50%.
Questo 1,5% moltiplicato per gli anni a scadere, nel caso ipotizzato 10 anni, darebbe un differenziale di 15 punti che si ripercuoterà nel valore delle vostre obbligazioni .
Quindi se avevate investito 10 mila euro all’ 1% e avete bisogno di riavere i vostri soldi prima della scadenza naturale del titolo, il mercato sarà disposto a pagare la vostra obbligazione non più di 8.500 euro, contro i 10 mila euro investiti.
QUINDI … OCCHIO AD UN PROBABILE AUMENTO DEI TASSI E SE NE AVETE SENTORE, VENDETE LE VOSTRE OBBLIGAZIONI PRIMA CHE CIÒ ACCADA