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Regionali, 5 Stelle a rischio sprofondo: “Potremmo finire sotto il 10%”

Pubblicato il 01/09/2020 13:56

Il conto alla rovescia è quasi arrivato agli sgoccioli per un Movimento Cinque Stelle sempre più vicino al giorno del guidizio, la due giorni elettorale fissata per il 20 e 21 settembre che rischia di spazzare via definitivamente quel poco che resta di un partito un tempo schiumante rabbia nelle piazze e ora tristemente asservito alla casta. Lo sanno bene gli esponenti grillini, alcuni dei quali hanno già iniziato a guardarsi intorno alla ricerca di migliori approdi futuri. Lo sanno i leader, che fanno a gara per non mettere la faccia sulla sconfitta data da tutti per scontata.

Regionali, 5 Stelle a rischio sprofondo: "Potremmo finire sotto il 10%"

Se il destino della coalizione giallorossa non è ancora deciso, infatti, quello del Movimento è ormai quasi certo. In Veneto è probabile che si scivoli al di sotto del 3%, in Puglia si guarda a quota 20% come a un possibile miracolo, difficilissimo da realizzare. Due anni fa, in quella stessa Regione, i grillini avevano sfiorato addirittura il 45%. Oggi, facendo un conto generale da Nord a Sud, temono di non arrivare al 10%. Un disastro generale dal quale ha preso prontamente le distanze Luigi Di Maio, che cerca di addossare a Vito Crimi la responsabilità di una mancata strategia e delle alleanze troncate con il Pd. E che rischia di spingere molti pentastellati lontani dalla casa base.

Regionali, 5 Stelle a rischio sprofondo: "Potremmo finire sotto il 10%"

Il deputato Paolo Lattanzio si è mosso prima di tutti, abbandonando il Movimento senza nemmeno aspettare il voto. In tanti, è la sensazione, vorrebbero imitarlo anche se al momento preferiscono tergiversare. Qualcuno guarda a quella galassia dem ormai sempre più vicina, convinto che ormai tanto valga indossare direttamente la casacca del Pd. Altri sognano ancora un riscatto che però, ormai, sembra più che utopico. L’unica soddisfazione nel futuro prossimo dovrebbe essere quella rappresentata dal referendum sul taglio ai parlamentari. Di Maio proverà a intestarsi ogni merito, ma non basterà la vittoria del “sì” a rilanciare le ambizioni di un partito che annaspa da tanto, troppo tempo.

Regionali, 5 Stelle a rischio sprofondo: "Potremmo finire sotto il 10%"

Altre battaglie all’orizzonte non ce ne sono. L’unica ragione di vita politica è, per molti, l’attaccamento alla poltrona. E quindi il tentativo di blindare a ogni costo l’alleanza con Pd e Italia Viva e di garantire all’esecutivo una vita più lunga possibile. Il Movimento che doveva spazzare via la vecchia classe politica, insomma, oggi vi si aggrappa per non sparire del tutto. Un finale peggiore sarebbe stato difficile immaginarlo.

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