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“Questi andavano all’Hotel Mamounia!” Mieli tramortisce Concita e “silenzia” Parenzo. Balbettìi in studio (VIDEO)

Pubblicato il 18/12/2022 14:50 - Aggiornato il 19/12/2022 08:07

A pochi giorni dalle sue dichiarazioni a Cartabianca, Paolo Mieli, ospite stavolta di In Onda, su La7, è tornato sul Qatargate, che ci riguarda assai da vicino (non a caso si parla di Italian connection). Ammettiamo che noi comuni mortali poco sapevamo sull’hotel Mamounia di Marrakech, citato da Mieli come scenario delle frequenti presenze degli indagati di questa sorta di Tangentopoli in salsa europea. Ebbene, si tratta di un albergo a cinque stelle lussuosissimo. Bisogna riconoscere una certa onestà intellettuale a Paolo Mieli. Ora che l’inchiesta, oltre al Qatar, accusa anche il Marocco di indebite ingerenze, ora che lo scandalo si sta allargando e sta imbarazzando il nostro Pd e l’intero gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, quelli che alcuni definiscono radical-chic, o più semplicemente “ipocriti”, tremano. Lo stesso Mieli, letteralmente, parla di “una ipocrisia grossa come una casa”. Tra deputati e collaboratori, in cinquanta appartengono al Partito democratico, secondo la stima di Mieli, e si sottintende una spessa coltre di omertà. “Pensate che all’interno del PD a Bruxelles nessuno sapesse che vita facevano?”, è stata la domanda – retorica – che lo storico e giornalista ha posto ai conduttori Concita De Gregorio e David Parenzo. Particolarmente a Concita, che riduceva banalmente il tutto a un “danno di immagine per il Pd”. (Continua a leggere dopo il VIDEO)

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Un tempo militante di Lotta Continua, a differenza di tanti ex sodali Paolo Mieli non si tira indietro quando c’è da denunciare il marcio anche a sinistra. La retorica stantia dei “compagni che sbagliano” declinata al Qatargate ha, al massimo, prodotto l’annuncio di Enrico Letta per cui il Pd si costituirà parte civile. Troppo poco, dinanzi all’inquietante scenario che si sta prospettando. I frequenti soggiorni nel paradiso marocchino rientrerebbero nelle regalie e nella rete della corruzione. Quindi: “nessuno nel Pd sapeva che (gli indagati, Ndr) andavano all’Hotel Mamounia di Marrakech?”. Ad esempio, la coppia bellissima e influente, Giorgi-Kaili, Panzeri e diversi altri pare vi fossero di casa. (Continua a leggere dopo la foto)

E allora urge una riflessione, che cristallizziamo nelle stesse parole di Paolo Mieli, che mettono insieme le due questioni che maggiormente stanno tenendo banco: discutere di tetto al contante “non è credibile”, da parte di chi sta tentando di “sottacere su tipi beccati con 650mila euro in banconote”. Infine, la stoccata definitiva. I funzionari europei, ancor prima e ancor più dei parlamentari, grazie a questi ultimi “fanno lobbying, se sono dei poveretti. Altrimenti diventano capi dell’Enel”. Qualcuno doveva pur dirlo.

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