I medici non ci stanno e si oppongono alla quarta dose di vaccino. E stavolta lo fanno mettendolo nero su bianco con una lettera che, si spera, farà scuola. I coraggiosi che hanno deciso di non sottostare più ai dettami antiscientifici del governo sono i medici di medicina generale pugliesi, i quali hanno inviato un documento al governatore Michele Emiliano chiedendo un incontro urgente per evitare “che l’assessorato faccia scelte basate sull’improvvisazione che potrebbero mettere in grande difficoltà i medici di medicina generale anche sul piano medico-legale”. La lettera – ripresa anche dalla Gazzetta del Mezzogiorno – è firmata dalla Cgil medici, Smi, Snami, Simet e Ugs medici: alla Regione viene contestata la decisione di affidare ai medici di famiglia la somministrazione anche della quarta dose “senza averne prima discusso” le modalità. (Continua a leggere dopo la foto)
“Il 31 marzo scorso – si legge nel documento – è stato revocato lo stato di emergenza decretato in ragione della pandemia da Sars-Covid2. Pensavamo che con la fine dello stato di emergenza si ritornasse alla normalità e in particolare alla norma per cui tutte le decisioni riguardanti la medicina territoriale tornassero ad essere discusse nell’ambito dei Comitati Permanenti Regionali (CPR) ed Aziendali (CPA) come previsto dagli Accordi Collettivi Nazionali. Riceviamo, invece, note regionali riguardo la II dose booster (IV dose) in cui si indicano i medici di famiglia tra i vaccinatori senza averci convocato e coinvolto. Si fa riferimento a precedenti accordi ponendo la quarta dose in continuità con le vaccinazioni precedenti”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Si commette ancora l’errore -attaccano – di considerare un atto medico un atto meccanico di una iniezione in un braccio. Se fosse un atto in continuità con le precedenti vaccinazioni non dovremmo chiedere ai vaccinandi la firma del consenso informato avendo già dato il consenso nelle vaccinazioni precedenti, ma non è così. C’è bisogno anche questa volta del consenso informato perché ogni atto medico ha valore in se ed ha risvolti di carattere medico-legale. Ci chiediamo, inoltre, visto che la IV dose non deve farla chi si è ammalato di Sars-Covid 2 se le ASL siano in grado di darci gli elenchi delle persone fragili da vaccinare tenuto conto della fattispecie sopra riportata? Diversamente il medico potrebbe vaccinare cittadini che non vanno vaccinati, con risvolti di responsabilità di tipo medico-legale, essendo, tra l’altro, la vaccinazione solo consigliata”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Auspichiamo che si torni come di norma a discutere della II dose booster (quarta dose) nei CPR e nei CPA evitando che l’assessorato regionale faccia scelte basate sulla improvvisazione che potrebbero mettere in grande difficoltà i medici di medicina generale anche sul piano medico-legale. Ricordiamo che oltre un mese fa richiedemmo un Comitato Permanente Regionale per affrontare i problemi della burocrazia divenuta esasperante che toglie ai medici tempo da dedicare ai propri pazienti con il risvolto, viste le liste d’attesa dai tempi biblici che possono indurre a rivolgersi al privato, con un aggravio di spesa a carico dei cittadini, in un momento già difficile sul piano economico. Avevamo chiesto, inoltre, più chiarezza rispetto l’appropriatezza prescrittiva che, alla luce della recente legge regionale sulla spesa farmaceutica, rischia di aprire contenziosi viste le ataviche anomalie da noi sempre segnalate (prescrizioni indotte, mancata distribuzione dei farmaci all’atto delle dimissioni ospedaliere)”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Segnaliamo, infine, il mancato coinvolgimento sulle indicazioni del PNRR che pure, riguarda la medicina generale e la sanità. Il PNRR, se non correttamente impostato, può preludere a grosse difficoltà attuative con ripercussioni sulla funzionalità ed efficacia della sanità regionale circa l’organizzazione dei servizi da offrire ai cittadini”. Dino Delvecchio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia Bat (Barletta-Andria-Trani), attacca ancora: “C’è tanta confusione. Dalla Regione Puglia vorremmo maggior chiarezza per comprendere quali tipologie di fragilità devono essere raggiunte dalla dose booster. Ancora una volta – ha aggiunto – noi medici ci sentiamo abbandonati. Siamo contenti che i pazienti si rivolgano a noi per tutti i chiarimenti del caso, ma noi in primis abbiamo bisogno di comprendere tutti i passaggi per indirizzare i pazienti verso la strada giusta”.
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