L’allarme viene dagli esperti del settore immobiliare. Ed è un allarme molto serio. Il Presidente di Confedilizia Spaziani Testa ha definito la direttiva Green appena partorita dall’Unione Europea “migliorata ma irrealistica”. E se gli scenari peggiori sono stati scongiurati – il testo originale era ancora più preoccupante -, la realtà è che l’Europarlamento ha dato il via libera definitivo alle norme che puntano a ottenere emissioni zero entro il 2050. E le conseguenze per tutti noi potrebbero essere devastanti. Sì, perché i numeri ipotizzati dagli esperti ci renderebbero tutti più poveri, meno garantiti, e andrebbero intaccare un patrimonio messo insieme con fatica dalle generazioni che ci hanno preceduto. Quello immobiliare, che in Italia rappresenta una ricchezza di valore umano ed economico inestimabile.
Con la nuova direttiva europea, l’Italia dovrebbe intervenire in una prima fase su 5 milioni di immobili ritenuti “energivori”. Con costi enormi che andranno a pesare sulle tasche di tutti i possessori di case. Alcune stime parlano di una spesa per famiglia che va da 20 a 55mila Euro. “Un’altra problematica”, ha spiegato il Presidente Nazionale dell’Aspesi Federico Filippo Oriana in un’intervista a il Giornale, “è data dal fatto che il patrimonio immobiliare italico sia costituito prevalentemente da case di vecchia data. L’Italia subirà un impatto ben maggiore rispetto ad altri Paesi Ue, dove c’è un tessuto urbano differente”. Altro punto dolente, forse il più drammatico, la folle corsa al Green porterà una pesante svalutazione degli immobili esistenti. (continua dopo la foto)
“La ristrutturazione”, spiega Oriana, “non porterà mai a un livello di efficientamento energetico pari a quello degli edifici nuovi”. Ed ecco i numeri che fanno tremare. “La svalutazione del prezzo di tutte queste case potrebbe scendere del 30/40%”. Ma la percentuale potrebbe essere errata per difetto. Le nostre case potrebbero perdere anche la metà, o più, del proprio valore. Come afferma il Presidente dell’Aspesi, “la transizione energetica è ormai inevitabile, ma va affrontata con realismo”. Se assecondassimo le linee oltranziste del Green Deal caro alla sinistra europea, infatti, “dovremmo sostenere un costo pari al debito pubblico italiano. E ci mancherebbero le risorse”.
Insomma, se non cambia qualcosa sarà un disastro per moltissime famiglie. Non sono in tanti a potersi permettere di investire 50.000 Euro a fondo perso per ristrutturare casa. E secondo l’Europa, appare ormai sempre più evidente, gli oneri e le spese dovrebbero ricadere proprio sui privati. “Speriamo che la nuova maggioranza dell’Europarlamento”, conslude l’esperto, “non esprima più un approccio ideologico. Finora la demagogia ha messo a rischio due settori, quello delle auto e quello edilizio, molti importanti per il nostro Paese. Ma noi, come Italia, vogliamo sopravvivere”.
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