Il finanziatore è inglese, il nome della barca francese, ma le coste rimangono quelle italiane. In questi giorni una imbarcazione particolarmente singolare di colore rosa shoking, ma non solo per questo singolare, ha iniziato a solcare le acque del Mediterraneo.
La motonave in questione prende il nome da Luoise Micheal, nota femminista anarchica e massona francese, ed è finanziata da Bansky, l’artista inglese tra i maggiori esponenti della street art, da sempre molto attento alle vicende politiche. L’ impresa della Luoise Micheal è quella di seguire, per andare a colpo sicuro, le rotte battute dagli scafisti e recuperare i migranti. Alcune immagini che documentano la sua attività, sono visibili sul canale Twitter.
All’interno di un articolo che compare sul Giornale, Davide Bartoccini accompagnando la presentazione del generoso e nobile intento dell’artista, solleva una questione che mostra il fatto da un’angolazione differente: “È bello che un’artista visionario e milionario come lui, fornisca un contributo concreto con una risonanza mediatica indubbia, ad una causa nella quale crede…Solo su un punto ci si trova in disaccordo con Banksy. Sarebbe fantastico se lui, oltre ad abbellire la motonave e a donare i suoi soldi per salvare vite, si fosse sforzato di distribuirle democraticamente.. Invece di abbandonarle sempre da noi in Italia”.
Noi italiani che abbiamo sentito recentemente aumentare notizie di cronaca che rappresentano la durezza e l’inferno che i migranti vivono, sappiamo quanto siano sovraffollati i diversi hotspot nel territorio nazionale e quanto la situazione sia insostenibile.
“Banksy è cittadino britannico fino a prova contraria. Dunque sarebbe stato altrettanto commovente se questa motovedetta per l’individuazione di natanti alla deriva si fosse impegnata a traghettare i migranti verso i porti posti sotto la giurisdizione del Regno Unito”.