Durante una conferenza a Berlino, ospitata dal quotidiano Suddeutsche Zeitung, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha lanciato un nefasto ammonimento: “A causa dei fallimenti della Russia dobbiamo essere pronti ad un’escalation in Ucraina“. Non ha usato mezzi termini il premier nell’esplicitare che la Germania deve prepararsi a fare i conti con l’aumento della tensione, cosa che plausibilmente potrebbe comportare anche la distruzione delle infrastrutture strategiche. Con il gelido inverno alle porte e l’intensificarsi dei bombardamenti nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il rischio che i prossimi mesi possano essere molto duri è più di una semplice ipotesi.
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I possibili scenari di guerra
Se da una parte non si può escludere che le operazioni militari russe per la conquista del territorio ucraino possano restare bloccate fino al prossimo anno, è vero anche che il Cremlino potrebbe comunque continuare ad attaccare le truppe, le basi, la rete elettrica e le infrastrutture ucraine. La situazione potrebbe prendere pieghe inaspettate, tanto che gli esperti ipotizzano l’ingresso in una nuova fase della guerra sulla quale risulta molto difficile fornire una lettura precisa. Vladimir Putin potrebbe anche decidere di intensificare gli attacchi alle infrastrutture ucraine per mettere in difficoltà le forze di Kiev. Dal canto suo però l’Ucraina potrebbe alimentare molteplici blitz per dimostrare di essere in grado di contrattaccare anche sul suolo russo. Ecco che, a quel punto, sarebbe plausibile attendersi altre controffensive da parte di Mosca.
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Le minacce di Mosca fanno alzare il prezzo del gas
Ma la guerra si continua a combattere su più fronti, compreso quello economico e strategico. Mentre l’inverno prende sempre più piede facendosi più duro, il colosso del gas russo Gazprom minaccia di ridurre da lunedì prossimo i flussi della preziosa materia prima attraverso l’Ucraina, ultima rotta del gas russo verso l’Europa. A scatenare la nuova minaccia sarebbe stata l’indiscrezione secondo cui Kiev starebbe trattenendo per sé parte del metano destinato alla Moldavia. “Dalle 10 del 28 novembre Gazprom inizierà a ridurre la fornitura di gas al gis (stazione di compressione) di Sudzha per il transito attraverso l’Ucraina per un quantitativo pari a quello giornalmente non consegnato”, afferma Gazprom sul suo canale Telegram. Le accuse verso Kiev di essersi appropriata illegittimamente di circa 52,5 milioni di metri cubi di gas non è affatto velata. Ogni giorno transitano attraverso l’Ucraina circa 42 milioni di metri cubi di gas russo. Chiaramente la notizia ha provocato un rialzo dei prezzi sul mercato di Amsterdam, dove il gas viene oggi scambiato a 119 euro al megawattora (+ 3%).
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