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Pregliasco tira fuori la “sottovariante” Delta e terrorizza tutti. Non sanno più cosa inventarsi

Pubblicato il 27/10/2021 11:35

I nostri gufi, i televirologi che stanno gestendo insieme a Speranza la pandemia in Italia, non si vogliono rassegnare al fatto che l’emergenza sia finita. E così adesso se ne inventano un’altra. Uno dei più caparbi è certamente il direttore del Galeazzi di Milano e Anpas Fabrizio Pregliasco, il quale ora allarma tutti addirittura con una “sottovariante”. Intervenendo a “Un Giorno da Pecora” su Radio 1, Pregliasco spiega: “Potrebbero esserci altre chiusure in caso di diffusione della variante Delta plus. La nuova variante è infatti il 10% più contagiosa della Delta, anche se per fortuna meno pericolosa”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Questo Covid rimarrà endemico, in alcuni paesi la cosa sta risalendo e quindi anche noi questo inverno potremmo doverlo mettere in conto, altre pandemie possono arrivare”. Secondo Pregliasco, inoltre, potrebbe esserci una risalita dei contagi “viste anche tutte le riaperture e il ritorno in presenza del lavoro”. Quanto alle future feste natalizie, “non bisogna eccedere – ha concluso – e a tavola si potrà stare al massimo in 6 o 8”. (Continua a leggere dopo la foto)

Pregliasco, dunque, mette le mani avanti e addirittura terrorizza già il Natale. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), durante il suo intervento al convegno nazionale della Fondazione Ssp (Scuola di sanità pubblica), ha rivelato che dai dati aggiornati al 21 ottobre, risultano 93 sequenze della sottovariante di Delta – AY.4.2 – registrate in Italia” (fonte la piattaforma Gisaid). (Continua a leggere dopo la foto)

Fra i vari sistemi di sorveglianza, ha spiegato Brusaferro, “abbiamo anche il monitoraggio delle varianti. Abbiamo visto come Sars-CoV-2 sta evolvendo. All’inizio siamo partiti con un virus totalmente nuovo che abbiamo censito e valutato, e poi progressivamente ci siamo dovuti confrontare con le sue varianti. Varianti competitive, che si sono sovrapposte e oggi caratterizzano il quadro epidemiologico. Se a inizio anno avevamo la variante Alfa” dominante, “oggi siamo con la Delta e stiamo valutiamo possibili sottovarianti della Delta. È una situazione in continua evoluzione”.

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