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“Poco più di un’influenza…”: la clamorosa ammissione di Bill Gates, cosa si è lasciato sfuggire

Pubblicato il 15/06/2022 13:42

Lo abbiamo visto per mesi elogiare il “fondamentale” apporto dei vaccini nella lotta al Covid, invocando somministrazioni per la popolazione di tutto il mondo e sostenendo che i farmaci fossero assolutamente sicuri ed efficaci. Salvo poi trincerarsi dietro il più assoluto silenzio di fronte ai primi casi di reazioni avverse sui pazienti, tanti purtroppo. Oggi, Bill Gates ha deciso di regalare al mondo l’ennesima performance di spessore: dopo aver dipinto il virus come una forza devastante da combattere con ogni mezzo, il magnate ha inserito di colpo la retro e cambiato drasticamente opinione sulla reale portata della pandemia.

Durante una puntata del podcast 92Y Talks, registrato dal vivo a New York e condotto da Fareed Zakaria della CNN, Gates ha infatti ammesso che la reale portata del pericolo sia stata ampiamente sopravvalutata: “Nel 2020 non avevamo capito quale fosse il reale tasso di mortalità, in realtà molto più basso, così come non avevamo chiaro che la malattia colpisse principalmente le persone anziane, in modo simile all’influenza, anche se con una sintomatologia leggermente diversa”. Pur continuando a difendere l’importanza dei vaccini, Gates ha quindi ammesso che la mortalità del virus è stata sovrastimata. Col senno di poi, dunque, chissà quanti obblighi e imposizioni si sarebbero potuti evitare.

Nel video della conversazione tra Gates e Zakaria, potete ascoltare l’ammissione del tycoon a partire dal minuto 23:58. Da peste del nuovo secolo, insomma, il Covid si è trasformato in semplice influenza o poco più anche nella lettura di Gates, che ha ammesso gli errori anche nella gestione dell’emergenza a scuola: “Se avessimo saputo tutto ciò che sappiamo oggi, probabilmente avremmo chiuso le scuole molto meno spesso di quanto abbiamo fatto durante la pandemia”. Il magnate ha anche sottolineato come i tanti stop alla didattica abbiano finito per causare “deficit di apprendimento” soprattutto nei ragrazzi più giovani, fino a 12 anni di età.

Gates ha anche ammesso che “le vaccinazioni non fermano l’infezione della variante Omicron, soprattutto tre o quattro mesi dopo la somministrazione”. Il magnate ha poi spiegato che, però, ci sono tutte le premesse necessarie per la realizzazione di nuovi farmaci, più efficaci. Nonostante l’ammissione degli errori, dunque, il business del vaccino andrà avanti e i cittadini farebbero meglio a prepararsi ad altre dosi obbligatorie. Parole e musica, come sempre, di Bill Gates.

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