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Scoop sul vaccino, ecco come il capo della Pfizer (in privato) demolisce il suo siero magico

Pubblicato il 04/06/2022 09:26

Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer, lo scorso primo giugno ha partecipato a un incontro ristretto sulle strategie di contrasto, organizzato dalla società di consulenza statunitense Sanford C. Bernstein. Verità&Affari ha avuto accesso alle trascrizioni. Ecco cosa emerge dalle parole del numero 1 di Pfizer: i vaccini di oggi contro il Covid hanno il problema che non durano, e “bisogna lavorare perché funzionino almeno un anno”. Il virus è molto probabile che se, non eterno, “vada avanti per molto tempo”, adattandosi e mutando. Ed è inutile fare proselitismo o altro sui vaccini, “perché chi non si è vaccinato finora, non lo farà mai”. Il tema chiave, almeno per chi produce vaccini, è dunque la durata della domanda. “Non dico che tutti dovremmo fare i vaccini su base annuale”, attacca il manager, “ma probabilmente in questo momento c’è la necessità di prenderli più di una volta l’anno e quindi dobbiamo ottenere, con le tecnologie, che i vaccini durino più a lungo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sulla durata Bourla sembra avere le idee abbastanza chiare: “L’idea è che un vaccino duri almeno un anno”. Sollecitato sull’arido tema delle aspettative di ricavi per Pfizer & Co. Bourla risponde: “Se faccio un passo avanti rispetto a come immaginare le entrate e i margini non è facile, ovviamente, fare modelli previsionali perché non sappiamo quanto dura la pandemia”. Per il capo di Pfizer è molto probabile che il virus continui ad esistere e “penso che sia probabile che il virus muti”. Quanto al distanziamento sociale, Bourla ha un approccio molto laico e pragmatico. Prevede che perderà di appeal e che si allenterà molto. “È stata una delle principali misure di salute pubblica utilizzate contro questa pandemia”. (Continua a leggere dopo la foto)

Continua Bourla: “La gente è pronta ad accettare un livello più basso (di protezione, ndr)”, ma “forse alcune persone in più possono morire, se noi possiamo riavere le nostre vite (libere, ndr)”. Bourla è invece abbastanza sicuro che in questo momento “i vaccini non possono durare neppure un anno”, e infatti cita come virtuoso l’esempio di Israele, che procede sulle braccia dei suoi cittadini come un rullo compressore. E infatti ammette quello che giusto in Italia non si può dire: “Abbiamo un fenomeno di persone che si sono ammalate. Possono ammalarsi di nuovo. E so che alcune si ammalano tre volte, e in molti casi con la stessa variante, giusto? Quindi questo è un altro aspetto da prendere in considerazione”. Finalmente un’ammissione. E ora che lo dice anche il capo di Pfizer come farà Speranza? (Continua a leggere dopo la foto)

Come mai, però, chi nei mesi scorsi ha provato a dire la stessa cosa del boss di Pfizer è stato messo alla gogna? Conclude Bourla: “Ci stiamo preparando con vaccini che s’impongano o, diciamo, siano il più possibile vicini alle preferenze dei consumatori”. Sì, preferenze, più che necessità. Sempre in tema di soddisfazione degli azionisti, Mister Pfizer, spiega che non è vero che il suo gruppo abbia interesse a campare sul Covid: “Un prodotto contro il Covid rappresenta meno del 15% del fatturato di gruppo”. Però, quando gli interlocutori gli fanno notare che in Borsa gli analisti vorrebbero che il peso degli antivirali fosse maggiore, Bourla risponde che “è esattamente il contrario, perché la finanza ci vuole più diversificati possibile”.

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