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“Perché siamo sull’orlo di una guerra con Russia e Cina”. L’analisi dell’ex Segretario di Stato americano

Pubblicato il 16/08/2022 17:13

Il mondo sta vivendo tempi delicati e si trova oggi sull’orlo di un pericoloso squilibrio, causato in buona parte dall’assenza di una strategia nella politica internazionale degli Stati Uniti. Parola dell’ ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger, che a 99 anni non sembra ancora aver perso la sua lucidità: “Siamo sull’orlo della guerra con Russia e Cina per questioni che in parte abbiamo creato, senza alcuna idea di come tutto ciò andrà a finire, o a cosa dovrebbe portare”, afferma Kissinger, intervistato dal “Wall Street Journal”.
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Il conflitto ucraino

L’ex responsabile della diplomazia di Washington già lo scorso maggio aveva già sollevato una polemica sul merito, sostenendo che il conflitto in Ucraina potrebbe essere stato provocato da scelte politiche incaute da parte degli Stati Uniti e della Nato. Secondo Kissinger, infatti, non vi sono altre possibilità rispetto al prendere sul serio le preoccupazioni di sicurezza nazionale dichiarate dal presidente Vladimir Putin, ritenendo inoltre che sia stato un errore per la Nato far sapere all’Ucraina che, alla fine, avrebbe potuto aderire all’Alleanza. Secondo l’anziano esperto, l’Ucraina è infatti un insieme di territori un tempo annessi alla Russia, che i russi vedono come propri, anche se “alcuni ucraini” la pensano diversamente.
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La soluzione di Kissinger

Di certo la via più opportuna per assicurare un po’ di stabilità sarebbe stata quella di fare dell’Ucraina uno Stato cuscinetto tra la Russia e l’Occidente: “Sono stato a favore della piena indipendenza dell’Ucraina, ma pensavo che il suo ruolo migliore fosse qualcosa come la Finlandia”. Sebbene Kissinger la pensi così, dopo l’invasione da parte delle truppe di Mosca ha evidenziato: “Ritengo che, in un modo o nell’altro, formalmente o meno, l’Ucraina debba essere trattata (..) come un membro della Nato“. Il conflitto, però, può essere concluso solo grazie ad un accordo che preservi i guadagni territoriali ottenuti dalla Russia nel 2014, quando cioè si impossessò della Crimea e di una parte della regione del Donbass.
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La questione Taiwan

Ma ultimamente il mondo sembra essere una polveriera e non c’è soltanto il conflitto ucraino ad infiammare la situazione. Parlando di Taiwan, Kissinger ha esposto le sue preoccupazioni sul fatto che Stati Uniti e Cina stiano andando verso una crisi diplomatica, consigliando all’amministrazione Biden di mantenere la stabilità. “La politica attuata da entrambe le parti ha prodotto e consentito il progresso di Taiwan in un’entità democratica autonoma, e ha preservato la pace tra Cina e Stati Uniti per 50 anni. Bisogna quindi stare molto attenti alle decisioni che possano cambiare questa struttura di base”.
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La strategia “Kissinger”

Fu proprio Kissinger nei primi anni Settanta a dividere Mosca da Pechino. Lo fece tramite un paio di viaggi segreti in Cina, i quali terminarono con gli accordi poi siglati dal presidente Richard Nixon a Pechino nel luglio del 1972; accordi che stabilirono la partnership tra Stati Uniti e Cina, strappando quest’ultima all’Unione Sovietica. Al punto in cui sono arrivate le cose, tuttavia, Kissinger non crede sia possibile applicare una semplice formula: “Ormai non si può dire ‘dividiamoli e mettiamoli l’uno contro l’altro’. Tutto ciò che si può fare è non accelerare le tensioni e creare opportunità, ma per farlo è necessario avere un obiettivo”.

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