Quante volte ci è capitato di sbuffare in autostrada, dovendo mettere mano al portafogli per pagare l’ennesimo pedaggio? Un’operazione che chiunque viaggi lungo lo Stivale è costretto a compiere innumerevoli volte. E che è stata oggetto in più occasioni di critiche feroci, in particolar modo dopo la tragedia del Ponte Morandi di Genova: in quella circostanza, di fronte al dramma di 43 vite spezzate, è emerso per l’ennesima volta come i soldi dei contribuenti non siano spesi in manutenzione, se non in minima parte. Consapevolezza che ha reso ancora più odiosa l’idea di ulteriori pagamenti. Ma vi siete mai chiesti, di preciso, a chi vanno davvero gli euro versati al casello? Ecco la risposta. (Continua a leggere dopo la foto)
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La testata Will Media si è chiesta cosa succeda a un euro uscito dalle nostre tasche per finire nelle macchinette automatiche sotto forma di pedaggio autostradale. La risposta? Presto detto. La nostra preziosa moneta può essere scomposta in varie parti, ognuna delle quali con un destinatario diverso. A partire da un 10% che va registrato alla voce “oneri finanziari”, come interessi sui prestiti e via dicendo. (Continua a leggere dopo la foto)
C’è poi un altro 10% destinato, teoricamente, in investimenti e nuove opere. Quelle che, però, stando alla storia del nostro Paese sono spesso disperse nel nulla. E ancora: il 12,5% è il margine destinato al profitto del concessionario della tratta autostradale, mentre un 6% del nostro euro serve a pagare il personale. (Continua a leggere dopo la foto)
Continuando con l’analisi, il 22% di ogni pagamento va ricondotto alla voce “Iva“, mentre un altro 22% è destinato alle opere prime e alla manutenzione. Anche qui ogni commento, considerando cosa emerso dalle indagini sul crollo del Morandi, sarebbe superfluo. Infine, Il 17,5% prende la forma di “oneri e concessioni pagati allo Stato” ogni volta che versiamo una somma.