A causa di una paurosa carenza di personale e di ritardi accumulati sempre per le folli scelte politiche di gestione della pandemia, in Italia c’è un vero e proprio allarme passaporti. Da nord a sud si segnalano ritardi assurdi in quasi tutti gli uffici. Per far rendere meglio l’idea di come stanno le cose Altroconsumo ha realizzato un’inchiesta in 13 città italiane, andando a valutare i tempi di attesa. In alcuni posti – si legge nell’inchiesta ripresa anche da Repubblica – per il rilascio del passaporto si deve attendere fino a 6 mesi solo per avere l’appuntamento in questura. Ma ci sono città in cui non si riesce neanche a prenotare, come Genova e Padova. Tutto questo oltre a essere un enorme disagio per i cittadini ha anche delle ripercussioni tremende sul settore turistico. Come avevamo già spiegato in un precedente articolo, sono centinaia le agenzie turistiche che si sono visti annullati i viaggi all’ultimo minuto, con notevoli perdite economiche, a causa del mancato rilascio del passaporto. Ma quali sono le peggiori città per i ritardi per ottenere un passaporto? (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiega Altroconsumo, l’indagine è stata svolta provando a prenotare un appuntamento per il rilascio del passaporto sulla piattaforma ministeriale che fornisce le disponibilità presso i commissariati presenti all’interno della provincia. Se si inseriscono Genova e Padova, ad esempio, il risultato è “non disponibile” per tutte le date possibili in quel momento sulla piattaforma. Come deve fare dunque un cittadino che vive lì per ottenere il passaporto? Sono ammissibili questi ritardi? No. A Bolzano e a Torino, invece, bisogna aspettare fino ad aprile e a maggio per avere una disponibilità. “Tra le città più lente anche Cagliari, Ancona (tre mesi) e Reggio Calabria (due mesi e mezzo)”. (Continua a leggere dopo la foto)
La piattaforma, però, abbracciando tutta la provincia può anche offrire altre questure, ma non è ammissibile che una persona debba fare centinaia di chilometri per ottenere il passaporto. A Bari la prima disponibilità è dopo quasi due mesi. A Milano invece ci vuole circa un mese. Si capisce bene che a soffrirne tantissimo – anche in vista dell’estete – è il turismo visto che, senza certezze su quando si potrà avere in mano il passaporto, è impossibile programmare una vacanza. “La gravità della situazione è tale che non basta l’istituzione di open day”, denuncia Altroconsumo, che chiede alle autorità competenti di andare maggiormente incontro alle necessità dei cittadini.
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