È mai possibile, in un Paese evoluto dell’occidente, nel 2023, che la burocrazia mandi in tilt il turismo a causa di problemi legati al rinnovo dei passaporti? No. Eppure è così, e il Paese in questione, purtroppo, è l’Italia. Le agenzie di viaggio, infatti, attraverso Assoviaggi – Confesercenti lanciano un vero e proprio allarme: “Fino ad ora ci sono state circa 8omila rinunce”. Il danno? Circa 150 milioni di euro. La causa? Il passaporto. Negli uffici amministrativi competenti, infatti, il caos regna sovrano e il rilascio del documento sembra sempre più una chimera. Il problema, però, è che quello che può sembrare un semplice intoppo amministrativo all’italiana ha una gravissima ripercussione sul mondo del turismo organizzato. Un settore che viene già da quasi 3 anni di crisi nera a causa della pandemia e dalla folle gestione della stessa. Nell’anno in cui si prospetta la ripartenza, però, ci si mettono gli uffici. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ricordiamo che grazie al trio Conte-Speranza-Draghi (no, non sono in gara a Sanremo), l’Italia è stato l’ultimo Paese in Europa a eliminare le restrizioni ai viaggi, e questo ora ha causato – tra i tanti disastri – anche quello di un accumularsi incredibile di nuove richieste di rilascio di passaporti, che vanno a sommarsi a quelle arretrate a causa del Covid, quando gli uffici lavoravano a regime molto ridotto. In tutto questo a pagare il prezzo più alto sono proprio le agenzie di viaggio, come se non fosse bastato tutto quello che hanno già dovuto subire negli ultimi anni. Senza addossare tutta la colpa agli uffici competenti, c’è da dire che anche loro hanno subito dei tagli di organico criminali. (Continua a leggere dopo la foto)
“In tanti anni di attività professionale nel turismo non si è mai vista una situazione così grave ed è paradossale che nell’era del digitale il sistema vada in tilt”, è la denuncia al Sole 24 Ore di Franco Gattinoni, presidente Federazione turismo organizzato (Fto). Si registra infatti un allungamento dei tempi per il rilascio del passaporto con appuntamenti fissati a 3 o 4 mesi. Il problema è piuttosto diffuso se le segnalazioni del problema passaporti arrivano da nord a sud da gran parte delle agenzie di viaggio, le quali parlano già di disdette, mancate prenotazioni e rinvii. Il disservizio per la cittadinanza è gravissimo, perché al problema turismo si associa quello social: il passaporto infatti serve anche per lavoro e per ricongiungimenti familiari.
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