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“Serve uno Stato sovrano che batta moneta”. L’attacco di Paragone all’Euro

Pubblicato il 21/09/2022 12:25

Il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, continua la sua campagna elettorale da nord a sud, raccogliendo sempre più consensi e più presenze via via che il voto si avvicina. A Napoli, ad esempio, erano davvero centinaia le persone ad aspettarlo, tra militanti, simpatizzanti, curiosi e un folto gruppo di disoccupati della vertenza Isola-Bros, pronti ad ascoltarlo in comizio. Ha detto Paragone davanti al pubblico e davanti ai cronisti: “La sanità pubblica ha bisogno di un piano assunzioni potente. Ci stiamo rendendo conto che abbiamo ospedali fatiscenti, buchi in organico del personale infermieristico, medico e anche un po’ di quello amministrativo? Il mondo della scuola idem, con buchi di cattedra. Siamo sempre fermi al solito problema: lo Stato non può assumere e non può neanche costruire o ristrutturare edifici. Ci sono ospedali pubblici dove entri e, onestamente, come fai a pensare di poter guarire? La malattia la inizi a curare dalla testa”. (Continua a leggere dopo la foto)

Paragone riserva poi attacchi durissimi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “I soldi del Pnrr neanche basteranno per i lavori previsti, perché con il rincaro delle materie prime e dell’energia forse i fondi copriranno il 60-65% dei progetti. Poi finiranno e dovranno chiudere il rubinetto. Non so dove andranno a prendere il denaro che serve ancora per chiudere i lavori. Sul Mes? Sul Pnrr 2?”. Il riferimento è – come sottolinea Il Mattino che ha raccolto le sue parole – ai 120 miliardi di euro di prestiti da restituire, oltre ai 70 elargiti dall’UE a fondo perduto. Paragone evidenzia che “quelli del Pnrr sono soldi che prendiamo in prestito con un libretto d’istruzioni molto severo, fondi che dovremo restituire con interessi che appesantiranno il Sud perché incideranno sul welfare”. (Continua a leggere dopo la foto)

Paragone poi tocca il capitolo Euro e sovranità monetaria: “Una volta c’era uno Stato che batteva un’unità monetaria e faceva la spesa pubblica virtuosa. Da lì bisogna ricominciare, non vedo alternative. Mi piace la Lira, certo. Se parli con tante persone dicono che con la Lira eravamo la quarta potenza industriale al mondo ed eravamo campioni del mondo di risparmio; ora gli italiani perdono il risparmio con le politiche neoliberiste europee”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi l’affondo contro gli altri partiti, che per Paragone sono tutti uguali: “Se ci fate caso si dividono solo sui temi etici. Sono le uniche cose su cui si possono dividere destra, sinistra e M5S che sono uguali. Si dividono su questa roba qua di cui onestamente non frega molto. Ma veramente – conclude – pensate che si porti il pane a casa risolvendo il problema dei temi etici?”. Le persone, infatti, ora sono spaventate dall’arrivo dell’inverno, dalla crisi energetica in corso, dalla mancanza di lavoro e dalle bollette che sono sempre più salate. L’inflazione, intanto, galoppa verso nuovi, tristi record.

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