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“La pagherete, non permetteremo capriole”. Paragone demolisce Salvini e i cavalieri di Draghi

Pubblicato il 14/02/2022 08:27

Gianluigi Paragone non ci sta, e come gli capita spesso di fare, va all’attacco, non guardando in faccia nessuno. In particolare per il leader di ItalExit non può essere perdonata quella parte di politica che ha sostenuto il governo guidato da Mario Draghi, il sedicente “governo dei migliori”. Dopo aver partecipato alla fiaccolata in ricordo del premio Nobel Luc Montagnier, all’Arco della Pace di Milano, Paragone ha attaccato gli altri partiti, prendendo di mira in particolare Matteo Salvini e la Lega: “Se qualcuno pensa di non pagare il prezzo di quello che hanno fatto negli ultimi mesi agli italiani, si sbagliano”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Se qualcun altro pensa di fare una mini capriola per lavarsi un pochino la faccetta, e mi riferisco a Salvini, noi gli ricorderemo quello che loro hanno votato. Noi non gli consentiremo di non pagare dazio, perché quello che hanno fatto ai cittadini è una ferita dolorosa e profonda: gli hanno tolto i diritti e le libertà e stanno votando dei decreti in cui c’è la cancellazione dell’abc dei diritti”, tuona Paragone, sempre più in crescita non solo nei social ma anche nei sondaggi. (Continua a leggere dopo la foto)

Erano circa 250 le persone scese in piazza per commemorare il premio Noble Montagnier, il premio Nobel che si è battuto fino all’ultimo per la scienza e per la verità, contrastando con tutte le forze i “vaccini” anti Covid prodotti da Big Pharma e spinti dalla politica. I partecipanti alla manifestazione – come sottolinea Il Tempo – hanno applaudito a più riprese Paragone: “Si arriverà al redde rationem elettorale e questa la pagheranno, perché quello che hanno fatto agli italiani è veramente troppo grave”. (Continua a leggere dopo il video)

Conclude poi Paragone: “Ci sono tantissime persone che rimangono a casa incredibilmente da persone sane. Non è possibile che delle persone sane vengano trattate come se fossero malate. Questo è il paradosso dei decreti costruiti dal Conte II prima e da Draghi adesso”. Non fa una piega. La manifestazione si è svolta anche a Roma.

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