Vaccini dall’efficacia sempre meno evidente, come dimostrato dalla recente impennata di contagi legata alla diffusione della variante Delta del Covid-19. Eppure presentati ancora agli italiani come unica possibile via da seguire, tanto che dalle parti del governo si è tornati a parlare di obbligo per la popolazione, aiutati dalla propaganda già partita su certi media. A prendere di petto l’argomento e sottolineare tutti gli errori dell’esecutivo in merito è stato però in queste ore il senatore Gianluigi Paragone che, ospite di Stasera Italia, al solito non le ha mandate a dire.
Durante l’ultima puntata del programma in onda su Rete 4 e diretto da Barbara Palombelli, Paragone ha infatti chiarito: “Il vaccino viene venduto come l’unico rimedio possibile, ma non si diventa supereroi dopo il vaccino. Noi abbiamo da una parte il virus e da una parte la burocrazia. Le risposte che ci stanno dando non sono risposte tecnico-scientifiche, ma burocratiche”.
“Il motivo per cui non fanno l’obbligo vaccinale – ha poi puntualizzato Paragone – è per non dare appigli alle case farmaceutiche in caso di cause penali, mentre i governi non vogliono avere responsabilità e pagare eventuali danni da vaccino. E ti fanno anche firmare quando ti vai a vaccinare una sorta di deresponsabilizzazione verso gli altri”. Secondo il fondatore di Italexit, insomma, anche se il Pd si è già detto favorevole, alla fine il nostro Paese non seguirà l’esempio della Francia. Non certo, però, per una maggiore lungimiranza, anzi.
Paragone ha poi ribadito tutto il propio sostegno a quegli operatori sanitari che in questi giorni, da Cremona a Brescia passando per Bergamo e Mantova, hanno deciso di fare ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’obbligo vaccinale per chi lavora in ospedale: “Non è una battaglia no vax, ma una battaglia democratica. Qui si obbliga una persona a correre un rischio altrimenti gli viene impedito di svolgere la professione”.
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