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“Il mio respiro…”. Papa Francesco, ora è lui stesso ad ammetterlo. Preoccupazione per il pontefice: come sta

Pubblicato il 23/06/2023 09:28
papa Francesco come sta

Come sta veramente papa Francesco? Dopo l’ultima operazione le voci sulle sue condizioni di salute ha preso a rimbalzare da una parte all’altra del mondo. La preoccupazione è tanta, e più di qualcuno allude al fatto che le cose non stiano così bene come il Vaticano vuol far sembrare. E a sgomberare ogni dubbio ci ha pensato lui stesso. Se dopo l’operazione aveva detto “sono ancora vivo”, ai cronisti che lo aspettavano fuori dall’ospedale, durante l’udienza del 22 giugno all’Assemblea della Riunione delle Opere per l’aiuto alle Chiese orientali (Roaco) ha detto altro. Francesco è apparso piuttosto affaticato, e ai partecipanti ha confessato: “Il respiro non è buono”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Bergoglio, infatti, ha subito un intervento all’intestino in anestesia generale ed è stato dimesso dal Gemelli venerdì 16 giugno. Durante l’udienza papa Francesco ha chiesto a monsignor Claudio Gugerotti, prefetto del dicastero per le Chiese orientali, di consegnare ai presenti il testo scritto, preparato per l’occasione. Ha dunque rinunciato a pronunciare il discorso, proprio a causa delle sue difficoltà fisiche. Rivolgendosi poi ai suoi ospiti, Papa Francesco ha detto: “Vorrei cogliere anche questa occasione per invitare tutti a non fare mancare concreta vicinanza, vicinanza di preghiera e di carità, al martoriato popolo ucraino”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come sta davvero papa Francesco dopo l’operazione

“Fratelli e sorelle della Roaco – ha aggiunto ancora papa Francesco – voi vi coinvolgete nel terreno arido del dolore per far germogliare semi di speranza. Penso al vostro recente impegno per contribuire a sanare le ferite del terremoto in Turchia e Siria, in mezzo alle quotidiane sofferenze di popoli duramente provati. Spero si possa veramente continuare ad aiutare quelle popolazioni; tante promesse sono state fatte, ma risulta ancora difficile servirsi dei normali sistemi bancari per inviare aiuti alle vittime”. E infine: “Vi ringrazio per il grande impegno con cui soccorrete l’Ucraina per sostenere sfollati interni e rifugiati”. Tutti si augurano ora che le sue condizioni possano migliorare nei prossimi giorni.

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