Un’operazione accolta al lancio con entusiasmo, come d’altronde accade sempre di fronte alle iniziative benefiche volte ad aiutare le persone meno fortunate. E che adesso, però, sta facendo molto discutere, con accuse al veleno e polemiche quotidiane. Di cosa stiamo parlando? Del pandoro Balocco brandizzato da Chiara Ferragni, l’influencere più famosa d’Italia. Stando a quanto annunciato, il tutto doveva servire a raccogliere fondi in favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino, ma la campagna è finita nel mirino dei funzionari dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiegato da Fanpage, i consumatori che hanno acquistato il prodotto si sono illusi di aver contribuito alle donazioni verso l’ospedale. In realtà, “la società Balocco aveva già deciso l’ammontare da donare, a prescindere dagli incassi”. Quello messo in atto nei confronti delle famiglie, dunque, sarebbe stato un vero e proprio raggiro. (Continua a leggere dopo la foto)
I pandori realizzati in edizione limitata e griffati Chiara Ferragni erano stati annunciati da Balocco per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing, con donazioni a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Stando all’Autorità, però, l’iniziativa sarebbe stata presentata in modo ingannevole, facendo leva sulla sensibilità delle persone verso le iniziative benefiche. (Continua a leggere dopo la foto)
Balocco aveva infatti già stabilito una cifra fissata a favore dell’Ospedale di Torino, mesi prima del lancio del pandoro. Il 14 giugno, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della Balocco S.p.A. Industria Dolciaria con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Sulla vicenda è ora in corso un’istruttoria.
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