Sono gravissime le accuse mosse contro dodici dipendenti dell’Onu, indicati come complici dei terroristi nei feroci raid di Hamas contro Israele del 7 ottobre. In particolare, nel mirino l’Agenzia per gli Aiuti Unwra. Già al centro di feroci polemiche per i post inneggianti al terrorismo di alcuni professori che vi lavorano. In casa di uno di questi è stato tenuto prigioniero, senza cibo né cure mediche, un ex prigioniero israeliano. Ma all’Onu hanno sempre minimizzato, evitando di commentare. Ma quanto sta emergendo ora ha portato il Presidente Guterres a dirsi “inorridito”. E ha spinto il commissario svizzero Philippe Lazzarini, sino a ora silente, a intervenire in modo netto.”Sono accuse scioccanti”, ha ammesso. Per poi promettere il licenziamento immediato dei dodici accusati. “Perseguiremo, anche penalmente, qualsiasi dipendente coinvolto in atti di terrorismo”, ha concluso il commissario. (continua dopo la foto)
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L’Unrwa è l’agenzia per il Soccorso e l’Occupazione dei profughi palestinesi, attiva dal 1951. E’ la più grande azienda di Gaza, e si trova inevitabilmente coinvolta in ciò che accade nei territori. Si stima in 152 il numero dei suoi dipendenti uccisi durante i bombardamenti israeliani a Gaza. Difficile aspettarsi una completa neutralità. Ma quello che sta accadendo ora è diverso. Israele ha portato prove di dozzine di armi e razzi trovati negli edifici dell’Unrwa, dove Hamas li nascondeva. E alcuni uomini dei Nukhba, le spietate forze d’assalto di Hamas, sono dipendenti del Palazzo di Vetro. Dopo gli ultimi sviluppi, gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere i finanziamenti, che ammontano a 343 milioni di dollari annui. Sullo sfondo, appare sempre più traballante il ruolo dell’Onu. L’Agenzia appare infatti del tutto inadeguata al ruolo di “guardiano del mondo” che qualcuno gli vorrebbe riconoscere.
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