Negli ultimi giorni le virostar sembrano essere letteralmente prese dal panico. Sono in molti ad invocare nuove restrizioni per via della famigerata Omicron 2, nonostante le terapie intensive siano pressoché vuote. Tra le arrampicate sugli specchi dei personaggi più noti, l’orripilante teatrino dei “talebani del covid” sembra essere destinato ad andare avanti.
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Il terrorismo mediatico continua
Con l’esaurimento dell’emergenza covid molti tra i professoroni che abbiamo imparato – nostro malgrado – a conoscere, sembrano essere colti da una profonda paura. Poco dopo le dichiarazioni del (parziale) “cessate il fuoco” in tema di restrizioni, ecco che alcuni nomi eccellenti non hanno perso occasione per tornare alle luci della ribalta dei salotti televisivi e delle testate giornalistiche, con dichiarazioni degne dello “iettatore” del famoso programma condotto da Paolo Bonolis. “Tutto il mondo ha riaperto? Imprudenza!”, e ancora “Solo noi continuiamo sulla strada del Green Pass? Giusta cautela!”, oppure “Speranza si tiene aperta la porta delle restrizioni? Sempre sia lodato!”. Così possono essere riassunti alcuni dei temi che ancora oggi ci tocca sentire da questi eccentrici personaggi.
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Paura della libertà
In molti sembrano avere un pessimo rapporto col concetto stesso di “libertà”. Ecco alcune tra le ultime dichiarazioni di questi giorni. Silvio Garattini: «Ancora oltre 100 morti al giorno, stiamo correndo troppo». Massimo Andreoni: «Con oltre 70.000 casi al giorno, alleggerire le misure è un azzardo». Walter Ricciardi: «Se eliminiamo le protezioni al chiuso, in estate si rischia l’ondata. Mascherine al chiuso per salvare l’estate!». Fabrizio Pregliasco: «Sugli stadi al 100% qualche rischio c’è. Ma imporre l’uso delle mascherine lo vedo come qualcosa di molto difficile. Si dovrebbero almeno regolare gli accessi e i movimenti delle persone all’interno dello stadio». Dulcis in fundo, il Robocop della vaccinazione, Roberto Burioni: «Il Covid è diventato un raffreddore come qualcuno dice? Il Coronavirus è diventata una malattia contagiosissima da quando è apparsa la variante Omicron. È vero che noi dovremo convivere con questo virus, ma convivere con un virus non vuol dire vivere facendo finta che quel virus non esista. Sarebbe un errore molto grave». Queste sono solo alcune delle recenti sparate delle nostre simpatiche virostar che, colte dal panico per via dell’ultimo decreto, hanno impiegato qualche ora per raccogliere le idee su come tornare a terrorizzare le persone.
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Checco Zalone profeta a Sanremo
Con la sua canzone, “Pandemia ora che vai via”, Checco Zalone fu profeta in quel di Sanremo. Il poliedrico artista, infatti, prese in giro quei medici che più volte sono stati invitati nei salotti televisivi a parlare della pandemia, spesso trovandosi in disaccordo. Cosa succederà quando finirà l’emergenza sanitaria e nessuno li chiamerà più a partecipare ai programmi tv? “La curva è andata giù, sta per finire il sogno, nessuno si spaventa più manco a Codogno. E il bollettino non fa più notizia, e Fazio già mi ha tolto l’amicizia. Sono un virologo sincero e chiedo al cielo: pandemia ora che vai via che ci faccio con la rosolia? Pandemia se te ne vai via lavo i piatti in qualche pizzeria. Pandemia quanta nostalgia delle conferenze in Lombardia. Pandemia io sarò brutale ma col c***o vado a lavorare in ospedale”.
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Se la situazione non fosse così grottesca, potremmo anche rischiare di arrabbiarci per queste nuove, spaventose uscite. Ma vista e considerata la saturazione delle terapie intensive (5% stabile ad oggi), tenendo conto del fatto che ormai abbiamo imparato a conoscere i nostri pittoreschi supereroi, acquisendo la capacità di distinguere la realtà dei fatti dai protagonismi dei singoli e dalla narrazione propagandistica imposta dai piani alti, ecco che forse, ciò che più conviene farsi è una lunga e sana risata.
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