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Obbligo vaccinale e lockdown per colpire l’opposizione. Il modello Austria

Pubblicato il 29/11/2021 16:36

“La peculiarità austriaca nella pandemia è la presenza in Parlamento di una forza politica che agisce in modo irresponsabile contro la scienza e alimenta le paure collettive”: queste le sconvolgenti parole, in un’intervista al Corriere della Sera, del neo cancelliere austriaco Alexander Schallenberg. “Il mio credo – ha continuato il cancelliere – è sempre stato convincere i non vaccinati a vaccinarsi piuttosto che limitare la libertà di chi si è immunizzato. Ma i numeri del contagio crescevano in modo esponenziale e siamo stati costretti a introdurre un lockdown nazionale, sia pure limitato nel tempo. Ne valuteremo gli effetti giovedì prossimo e l’accordo è di terminarlo entro il 10 dicembre”.

“Il nostro obiettivo – ribadisce Schallenberg – rimane quello di dare ai vaccinati il massimo di libertà possibile. Capisco che sia difficile differenziare, compito di un politico è unire il popolo. Ma in una pandemia, c’è una differenza tra chi è in grado di resistere al virus perché immunizzato e chi rifiuta di vaccinarsi. Quanto alla vaccinazione obbligatoria, forse ho sperato troppo a lungo che si potessero convincere quanti più austriaci possibile a farlo volontariamente. Sfortunatamente non ha funzionato e con una quota del 66% di vaccinati sull’intera popolazione non usciremo mai dal circolo vizioso di nuove ondate e nuovi dibattiti sul lockdown, che è una pesante interferenza nelle libertà fondamentali dei nostri cittadini. L’obbligo vaccinale al confronto è una interferenza minore…”.

“La maggiore differenza tra l’Austria e gli altri Paesi europei – insiste il cancelliere – è che il terzo partito del nostro Parlamento sia apertamente e vocalmente contro la vaccinazione, negando che sia il solo biglietto d’uscita dalla pandemia”. E cosa fare se un partito di ‘peso’ si oppone alla vaccinazione obbligatoria? La risposta di Schallenberg è semplice: dato che per lui il partito in questione, la Fpo, non parla a nome del terzo della società non vaccinata, va semplicemente ignorato e si va avanti, dritti come fusi, verso una stretta addirittura sull’obbligo vaccinale. “Prima, tutti quelli non vaccinati riceveranno una notifica che li invita a farlo. Chi non lo fa entro quella data dovrà pagare una multa salata. Ma per me – rassicura – è l’extrema ratio. Spero che il nostro lavoro di convincimento spinga le persone a non aspettare l’ultimo momento”. “Da noi ci sono forse politiche che agiscono contro la scienza” insiste Schallenberg “non avremo mai il cento per cento dei vaccinati, ma possiamo avvicinarci con una campagna mirata”. Cosa succede se si ignora volutamente una forza politica che si oppone ad una campagna vaccinale? Cosa resta? Verrebbe da tirare fuori la parola ‘dittatura’, anche se a molti non piace. Ma è davvero difficile trovare altre definizioni …