Nessun ripensamento, nessun passo indietro. L’obbligo di mascherina resterà anche nel settore privato, nelle situazioni considerate “a rischio”. Quali? Un elenco ufficiale ancora non c’è, con l’incontro tra il governo e le parti sociali fissato per i prossimi giorni che sarà in questo senso decisivo. Stando a quanto trapelato fin qui, a indossare la protezione per il viso dovrebbero essere tutti quei lavoratori che svolgono professioni a contatto con il pubblico e chi è a stretto contatto con i colleghi, situazioni nelle quali è impossibile mantenere il distanziamento.
Come pronosticato anche da Repubblica, le mascherine non andranno quindi in pensione, anzi. Per i cittadini che non saranno comunque gravati dall’obbligo ci sarà “una forte raccomandazione” per la protezione di naso e bocca. Ogni azienda avrà poi la facoltà di adottare, in maniera autonoma, eventuali misure più restrittive qualora dovesse ritenerlo necessario, visto che sarà il titolare a valutare il rischio per i propri dipendenti.
Il protocollo sulle mascherine a lavoro, che risale ormai all’aprile 2021, si prepara dunque a cambiare, aggiornato alla situazione che nel frattempo si è andata delineando. Chi spera in un passo in avanti verso il ritorno alla normalità, però, resterà parecchio deluso. A prevalere sarà infatti la linea del ministero della Salute di Roberto Speranza, preoccupato dalla risalita dei contagi nel corso delle ultime settimane. E pazienza se gli stessi scienziati continuano a sottolineare la minor pericolosità delle nuove varianti: la volontà è quella di insistere con obblighi e restrizioni.
In linea generale, secondo Repubblica “si proporrà di sostituire l’obbligo con una forte raccomandazione ad usare le mascherine, che dovranno essere Ffp2, perché ormai la chirurgica non è più considerata un dispositivo di protezione sui luoghi di lavoro. Inoltre verranno richieste delle eccezioni. Ad esempio, chi lavora col pubblico, in un negozio, in un market o anche su un mezzo di trasporto, dovrà comunque continuare ad usare la protezione. Ma la stessa regola dovrebbe valere anche, ad esempio, per gli operai di una catena di montaggio che durante il turno si trovano a meno di due metri di distanza”. Come prevedibile, una “forte raccomandazione” potrebbe da sola spingere molti datori di lavoro a imporre la mascherina ai dipendenti, per evitare guai.
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