Da buoni italiani amanti della pizza, spesso ci troviamo a gridare al furto se il conto per una margherita segna 10 euro. Spesso, però, non pensiamo al fatto che quel prezzo contiene una lunga lista di altre spese, che prescindono dai semplici ingredienti della pizza. Per questo Alberto Rovati, titolare della pizzeria Funky Gallo a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, ha deciso di mostrare i suoi costi a tutti i suoi clienti.
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Il cartello messo in vetrina
«Quando le spese diventano insostenibili» esordisce il cartello messo in bella mostra sulla vetrina. Una denuncia ed al contempo un grido di aiuto rivolto a tutti clienti: «Meglio mettere la pizza margherita a 10 euro e passare da ladro, oppure chiudere l’attività?». L’immagine è quella della bolletta di luglio 2022, un conto salato da ben 4 mila euro. E questo è soltanto il costo dell’energie elettrica. Benché stando alle recensioni online, la sua pizzeria “Funky Gallo” sia nota per il buon rapporto fra la qualità delle sue pizze e il prezzo con cui queste sono proposte alla clientela, il titolare ha dovuto necessariamente regolarsi di conseguenza.
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“O passo per ladro o chiudo”
Contattato dal Corriere della Sera, Alberto Rovati, ha spiegato la sua iniziativa dicendo: «Non l’ho certo fatto per spaventare i clienti, ma per essere molto trasparente. E per lanciare una forte protesta: così non si va avanti. E ho esposto la bolletta della luce perché è la più eclatante. Poi ci sono gas e tutte le forniture essenziali. E soprattutto ci sono le materie prime». Il titolare ha poi aggiunto che «Se io oggi mettessi una margherita a 8-9 euro, probabilmente pareggerei tutte le spese. Da lì la prospettiva di farla pagare 10 euro. Ma meglio mettere la pizza margherita a 10 euro e passare da ladro, oppure chiudere l’attività?», si domanda Rovati, che sottolinea: «Se non altro credo di essere stato onesto e trasparente coi miei clienti».
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Un disastro preannunciato
Una situazione di forte disagio che riguarda tutto il tessuto imprenditoriale italiano. Il caro energia fuori controllo, infatti, riguarda indistintamente tutta la filiera, dai produttori ai consumatori. Una situazione di gravissima entità, che potrebbe portare in tempi brevissimi ad un collasso del sistema economico italiano. Conseguenze che erano già state ampiamente anticipate da Italexit, il partito diretto da Gianluigi Paragone, quando in fase di approvazione delle sanzioni alla Russia e della gestione del guerra in Ucraina venne fatta un’analisi predittiva che oggi, purtroppo, rispecchia la dura realtà dei fatti.
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