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“Non tornerò in Italia”. L’odioso gesto del medico integralista. La sanità italiana diventa una guerra di religione

Pubblicato il 05/11/2022 14:08 - Aggiornato il 05/11/2022 14:14

A dicembre doveva tornare in Italia dopo aver prestato servizio prima in Ucraina e poi in Kosovo, ma dopo i provvedimenti del nuovo governo ha deciso di lasciare e di comunicare pubblicamente i motivi, prima con un post su Facebook, poi con una lettera indirizzata direttamente al ministro Schillaci. Stiamo parlando del medico chirurgo Vincenzo Carrozza, originario di Locri, che poco prima dell’annuncio dell’esecutivo sul reintegro dei sanitari sospesi ha dichiarato: “Se tornano i no vax in ospedale io mi licenzio! La medicina è una cosa seria. Non una barzelletta!”. (Continua dopo la foto)

Detto fatto: dopo l’1 novembre ha inviato la lettera di dimissioni, indirizzata al “signor Ministro della Sanità” e “collega Schillaci”. Poche righe, durissime, accompagnate dalla foto del suo badge, con cui non ha nascosto lo sdegno. Il dottor Carrozza spiega di sentirsi preso in giro dalla decisione del nuovo governo che ha compiuto un “atto che chiamare scellerato è sminuirne il significato”. Poi va giù pesante e fa partire gli appellativi dispregiativi: “Si concede il diritto a degli stregoni (i medici no vax) – scrive Vincenzo Carrozza su facebook – di ritornare a esercitare la loro mala medicina nelle corsie e nei reparti degli ospedali del Servizio sanitario nazionale. Si concede il diritto a dei potenziali untori di infettare pazienti ospitalizzati, dunque fragili per definizione. In qualità di medico chirurgo non posso accettare che la mia professione, e la salute di tantissimi pazienti, sia messa in mano a cinquemila potenziali untori. Per questo motivo non mi resta, come atto di protesta civile, che rassegnare le mie dimissioni”. È una vergogna che in un Paese democratico certe persone possano esprimersi pubblicamente in un modo così offensivo, possano insultare e infangare gratuitamente il lavoro e la professionalità di altre persone senza pagarne alcuna conseguenza o quantomeno ricevere alcuna critica se non dai soliti e pochi difensori della vera libertà e della vera democrazia.