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“Non sono lì in studio perché ho il Covid”. Alla fine anche lui se l’è preso. La resa del tele-virologo

Pubblicato il 10/10/2022 06:23 - Aggiornato il 17/05/2023 12:01

E alla fine proprio lui si è dovuto arrendere! Il re dei tele-virologi, il più fanatico fra i fanatici sostenitori del vaccino come soluzione della pandemia da Covi-19, si è ammalato. Fino ad oggi il presidente del corso di laurea in Igiene dentale presso l’Università San Raffaele di Milano diventato super star televisiva era riuscito ad evitare il contagio. Aveva, insieme agli altri spargitori di panico chiamati tele-virologi, propagandato il vaccino come barriera al contagio: “I vaccinati possono trasmettere la malattia? Non è vero”. Per non parlare della sua feroce affermazione contro chi rifiutava l’imposizione del vaccino: “Dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci”. (Continua dopo la foto)

Roberto Burioni lo ha dovuto ammettere in diretta da Fabio Fazio a che Tempo che fa: «Non sono lì in studio perché ho il Covid». A nulla è servita la quarta dose che l’Āyatollāh del vaccino ha fatto la scorsa settimana. La malattia è arrivata costringendolo in casa: “Tosse, mal di testa e una voce come Barry White”. (Continua dopo la foto)

Ma nemmeno in questo frangente ha cessato di propagandare il vaccino e così, dimenticando la ricerca che ha certificato che “con gli antinfiammatori si ha una riduzione del 90% dei ricoveri” ci ha tenuto a ribadire che “grazie al vaccino starebbe bene”. Ma la verità non si può più nascondere ed è chiaro a tutti che le cure oramai hanno un’efficacia vicina a quella del siero nell’evitare una malattia grave con il vantaggio di non avere i gravi ed ancora poco conosciuti effetti collaterali che hanno colpito e menomato centinaia di migliaia di vaccinati in buona fede. (Continua dopo la foto)

Ma gli italiani questa volta non hanno abboccato all’amo delle case farmaceutiche dal momento che “più di 1 italiano su 4 non crede che la quarta dose del vaccino contro Covid-19 sia necessaria” e che 9 pazienti fragili su 10 non hanno ancora ricevuto la quarta dose”