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No alla terza dose! Il parere degli esperti consultati dalla FDA

Pubblicato il 18/09/2021 17:09 - Aggiornato il 18/09/2021 17:36

Il panel di esperti indipendenti che è stato consultato dalla Food and Drug Administration, l’agenzia federale Usa che si occupa dei farmaci e quindi anche della regolamentazione dell’uso dei vaccini, “ha respinto la proposta di offrire una terza dose del siero contro il Covid-19 di Pfizer-BioNTech a tutti i cittadini di età superiore ai 16 anni”. Riprendiamo la notizia dall’agenzia Agi e dal Financial Times

Gli esperti hanno affermato che “sono necessari più dati per valutare l’opportunità di una campagna di richiami generalizzata”. Così hanno dato il via libera alla somministrazione della terza dose soltanto agli over 65 e ai soggetti ad alto rischio. (Continua dopo la foto)

Alla luce della decisione presa dagli esperti è evidente quindi che soltanto per le fasce di età sopra i 65 anni, dove i rischi di ospedalizzazione da Covid sono più elevati, il rapporto costi benefici sia favorevole alla terza dose di vaccino, mentre per le altre fasce di età il rapporto del rischio danni collaterali da vaccino e benefici conseguenti alla somministrazione sia sfavorevole.

La FDA già nelle prossime ore dovrà prendere la decisione sulla base del parare offerto dagli esperti indipendenti e, come sottolinea l’agenzia Agi, “la decisione (dell’FDA) raramente diverge dalle conclusioni non vincolanti del panel di esperti”. (Continua dopo la foto)

Durante il meeting alcuni esperti “hanno manifestato preoccupazione per i rischi di miocardite nei più giovani, affermando che sono necessari maggiori approfondimenti”. Il dottor Hayley Gans si è detto “colpito” dalla richiesta dell’Fda di un esame sulla totalità delle informazioni presentate venerdì, in quanto alcuni dati, inclusi quelli sulla sicurezza, sono insufficienti. Phil Krause, un altro firmatario dello studio pubblicato su The Lancet, ha avvertito che molti dati non sono stati esaminati dall’agenzia federale o non sono stati sottoposti a peer-review.

Tra i pareri scettici rispetto alla possibilità della terza dose, vi è quello della dottoressa Sharon Elroy-Preiss, del ministero della Salute israeliano, che ha affermato che “la somministrazione della terza dose -nel suo Paese- è stata decisa dopo aver assistito a un preoccupante aumento dei ricoveri tra quarantenni e cinquantenni pienamente vaccinati”.