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Muore al pronto soccorso dopo 7 ore di attesa in “codice verde”. Continuano le stragi da malasanità

Pubblicato il 14/06/2022 16:40

La malasanità torna a tenere banco in Italia. Un fatto a dir poco indecente quanto accaduto all’ospedale San Luigi di Orbassano, nel Torinese. Il pm chiede la condanna: «Una valutazione diversa avrebbe potuto salvarlo».
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L’accaduto

Un uomo di 63 anni è giunto al pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, dopo aver avuto un’aneurisma addominale. Come riportato da La Repubblica, secondo l’accusa, sarebbe bastato assegnargli un codice giallo anziché verde per far sì che si intervenisse in tempi più accettabili. Invece sono trascorse ben sette ore prima che i sanitari concedessero all’uomo le dovute attenzioni. Il paziente è arrivato all’ospedale, alle porte di Torino, con un fortissimo dolore all’inguine, morendo poco dopo l’intervento dei medici, i quali si erano accorti soltanto allora della reale gravità della situazione.
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L’attacco della procura

Nessun dubbio per la procura sullo “sbaglio” commesso dall’infermiere, reo di aver valutato le condizioni dell’uomo al triage come un caso di poco conto. Il pm, Giovanni Caspani, ha chiesto la condanna ad un anno di carcere. «C’è stata una sottovalutazione del quadro sintomatico del paziente» sottolinea il pm nella sua requisitoria, secondo cui non avrebbe avuto rilevanza il fatto che al paziente fosse stato fatto l’esame del sangue, che, al pari dei parametri vitali nella norma, non aveva segnalato particolari anomalie. «Ma non è stato preso in considerazione il forte dolore dell’uomo, che avrebbe invece dovuto allarmare subito sulle sue condizioni» ha spiegato il pm.
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Un caso di malasanità

Il paziente era giunto al pronto soccorso il 23 gennaio 2019, accompagnato dal figlio. Dopo aver spiegato all’infermiere che da due giorni pativa un dolore fortissimo a livello inguinale e che, in precedenza, era già stato sottoposto a un intervento vascolare, alle 14:30 l’infermiere di 36 anni gli attribuiva il codice verde. Alle 16:42 e poi alle 19:36 l’uomo è stato rivisto per due volte, senza che il codice d’urgenza cambiasse. Un errore di valutazione che è costato caro, dato che la fessurazione e poi la rottura dell’aorta addominale, hanno poi causato il decesso. Un paziente con un codice verde, secondo le linee guida nazionali, può attendere anche 120 minuti prima che le sue condizioni vengano valutate. Diversamente, per un codice giallo i tempi si sarebbero ridotti a un massimo di 20 minuti. Il processo è stato rinviato al 19 luglio per la sentenza.

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