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Multe ai non vaccinati, il Governo non arretra. Il fisco prepara la tempesta

Pubblicato il 03/04/2022 11:40 - Aggiornato il 07/12/2022 17:59

Nonostante la fine dello stato d’emergenza il Governo non sembra allentare la morsa coloro che non si sono sottoposti a vaccinazione. Dopo un mese e mezzo dall’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale (15 febbraio) per gli over 50, infatti, iniziano a fioccare le preannunciate multe. I primi 200mila avvisi sono stati consegnati a Poste Italiane che da lunedì 4 aprile invierà le missive.

Due milioni di italiani a rischio sanzione

Sono quasi due milioni gli italiani che dovrebbero vedersi recapitata la multa una tantum da 100 euro per non aver rispettato l’obbligo vaccinale imposto dal governo Draghi, sancito attraverso il decreto dello scorso 7 gennaio. Il provvedimento forniva un lasso di tempo di qualche settimana di tempo per mettersi in regola. Le multe sono entrate in vigore il 1 febbraio, mentre l’obbligo del super green pass per i lavoratori è entrato in vigore il 15 febbraio. Nonostante la fine dello stato d’emergenza, conclusosi il 31 marzo, l’obbligo vaccinale resterà comunque in vigore fino al 15 giugno, benché ora sia concesso agli over 50 di recarsi al lavoro anche col green pass base, quindi col tampone.

L’iter delle multe da parte del Fisco

Le multe seguiranno il calendario vaccinale e le indicazioni del ministero. Chi ha ricevuto la vaccinazione in ritardo avrà una sanzione diversa da chi avrà avuto un problema con il giorno fissato e da chi è guarito. Tre sanzioni differenti per tre situazioni diverse. Gli unici esentati dalla sanzione amministrativa sono coloro che hanno ricevuto, appunto, l’esenzione del proprio medico curante, tramite apposito certificato. Al momento non si conosce il numero preciso dei cittadini che hanno diritto a questo certificato, ad ogni modo chi riceverà l’avviso da parte del Fisco avrà, comunque, 10 giorni di tempo per comunicare all’Asl la propria situazione. Scaduti i termini, l’Agenzia delle Entrate procederà con la notifica della cartella di pagamento.

L’incrocio dei dati tra Fisco e Ministero della Salute

L’Agenzia delle Entrate ha già ricevuto, da parte del Ministero della Salute, i codici fiscali di tutti gli over 50 che non si sono sottoposti a vaccinazione, in riferimento all’obbligo pubblicato in Gazzetta ufficiale grazie del Dpcm del 4 marzo. Sono oltre 600mila i codici fiscali già inviati e sarà compito del Fisco incrociare gli elenchi del Ministero della Salute con quelli che risultano all’anagrafe vaccinale nelle banche dati delle Regioni.

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