L’impressione che gira nelle ultime ore tra chi segue le recenti notizie di attualità e partecipa ai dibattiti riguardo l’operato del nuovo governo, varia tra incredulità, profondo dubbio e delusione. La premier Giorgia Meloni aveva più di una volta chiarito che non avrebbe mai consentito che la linea adottata a partire da Conte e poi proseguita con Mario Draghi sul fronte dell’emergenza Covid e che ha fatto toccare il fondo alla democrazia con l’onnipresente ex ministro Speranza, continuasse a esistere. Eppure, per il momento tutto sembra meno che ci sia stato quel drastico cambiamento che tanto (ci) aspettavamo e in cui speravamo. Tu cosa ne pensi? Partecipa al sondaggio che trovi in fondo a questo articolo e facci sapere la tua opinione: sei rimasto anche tu deluso come molti altri utenti che inviano email alla nostra redazione? (Continua dopo la foto)
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I fatti potranno non piacere, ma sono incontrovertibili. Di fatto la multa agli over 50 non è stata cancellata ma solo sospesa (tant’è che le segnalazioni continuano ad arrivare). Allo stesso modo l’annuncio del nuovo ministro della Salute sui sanitari sospesi scarica sulle singole Asl il compito di stabilire se e come ripristinare la situazione precedente a quella della sospensione: “Saranno le direzioni sanitarie – dice il ministro – di Asl e ospedali a decidere dove far lavorare il personale sanitario non vaccinato che sta rientrando al lavoro. Diranno loro qual è il posto migliore dove impiegarli. Alcuni di questi medici, inoltre, magari hanno fatto due somministrazioni. Non tutti sono persone che non hanno ricevuto nemmeno una sola dose”. Schillaci, parlando con la tv del Corriere della Sera, ha chiarito tanti altri punti: “La scelta di non vaccinarsi è un problema deontologico, che dovranno affrontare gli Ordini dei medici e quelli professionali. Lascerei a loro la definizione di tutto questo. I vaccini sono stati uno strumento indispensabile per cambiare la storia della pandemia, è grazie a loro se siamo in questa fase”. Insomma, ognuno farà da sé e si genererà il solito caos che tradotto in termini concreti significa che i sanitari sospesi non acquisiranno i loro pieni diritti e potenzialmente potrebbero non ricoprire la stessa posizione di prima. I risultati del “fate come vi pare” adottato dal nuovo ministro Schillaci, mentre però quelli del suo governo tendono le mani in avanti e insistono con il sostenere che “noi non siamo come Speranza”, produce già i suoi frutti e i risultati si possono leggere tra le tante segnalazioni che arrivano anche alla nostra redazione. Il neo governo meloniano, non vietando espressamente la possibilità di decidere in autonomia di richiedere l’esibizione del lasciapassare verde da parte delle strutture sanitarie, nei fatti consente che continuino le attuali discriminazioni. L’ultima giunta alla nostra attenzione è quella che riguarda ospedale di Trieste. Si tratta dell’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo, noto ospedale pediatrico, che dal 1º novembre ha pubblicato le nuove regole per accedere alla struttura. Tra le assurde imposizioni per l’accesso ai reparti, spunta quella dell’obbligo di esibire il Green Pass Rafforzato (o Super Green Pass) in determinate situazioni. Questo significa che solo chi ha compiuto la totalità del ciclo vaccinale ha il diritto di accedere in struttura. È una vergogna, una presa per i fondelli! Sulla base di quale criterio scientifico ciò avviene ancora? Oramai dovrebbe essere chiaro a tutti, specie dopo le dichiarazioni della stessa casa produttrice Pfizer, che l’iniezione del vaccino non esclude che si possa contagiare ed essere contagiati, anzi proprio questa falsa credenza ha causato più male che bene negli ultimi due anni. Questi sono i fatti così per come si presentano allo stato attuale delle cose, ora dicci la tua. Partecipa al sondaggio che trovi qui sotto