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Come è morto Andrea Purgatori? L’ultimo colpo di scena: “Ecco cosa non torna”. La decisione dei giudici

Pubblicato il 21/03/2024 19:09 - Aggiornato il 21/03/2024 19:16

Come è morto Andrea Purgatori? Non lo sappiamo, e ancora non riesce a trovare pace neppure la povera salma del grande giornalista scomparso il 19 luglio del 2023. Innumerevoli i dettagli oscuri della malattia – un  “turbo-cancro” – che non tornano, sicché gli inquirenti del Tribunale di Roma, che indagano per omicidio colposo quattro medici della Capitale, hanno disposto una perizia per accertare le reali cause della morte. In particolare hanno richiesto verifiche circa la presenza di metastasi e di una infezione cardiaca. I periti avranno novanta giorni di tempo per rispondere ai quesiti. Come è noto, Purgatori fu sottoposto a una terapia mirata a curare delle metastasi cerebrali diagnosticate alla clinica Pio XI. Dall’esame della salma, effettuato dal professor Luigi Marsella dell’istituto di medicina legale di Tor Vergata, come abbiamo scritto già all’epoca, si evinse che fosse stato “un collasso cardiopolmonare” a uccidere Andrea Purgatori. Dunque, le metastasi al cervello non c’erano e non c’erano mai state, secondo le indiscrezioni pubblicate dal Corriere della sera già il 27 luglio scorso, e i pesantissimi cicli di radioterapia al cervello erano perfettamente inutili, nonché deleteri per un fisico già debilitato. (Continua a leggere dopo la foto)

morte andrea purgatori perizia cause

Cosa non torna nella morte del giornalista

Purgatori morì per un’infezione cardiaca, ma una delle teorie è, appunto, che gli siano state somministrate cure non necessarie, e dunque esiziali, per contrastare il tumore, indebolendone l’organismo. Quello che si dovrà, ora, accertare e speriamo in maniera definitiva è se veramente le metastasi avessero raggiunto il cervello di Andrea Purgatori. Nel referto dell’autopsia si leggeva che erano state “diagnosticate senza margine di dubbio metastasi cerebrali del tumore primario (al polmone) la cui presenza è stata invece esclusa dagli accertamenti autoptici e istologici non segnalava la possibilità che le lesioni cerebrali evidenziate dalla risonanza avessero una natura ischemica”. E ancora: “In estrema sintesi” l’accertamento “evidenzia che il giornalista, pur affetto da tumore polmonare in metastasi, è deceduto per le conseguenze di una endocardite infettiva che ha indotto nel paziente una diffusa embolizzazione sistemica”. Sicché “I consulenti del pubblico ministero – si legge nella richiesta dei giudici – hanno individuato gravi criticità nella risonanza magnetica dell’encefalo di Andrea Purgatori”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Quattro medici indagati

Come detto, i medici indagati sono sinora quattro: due settimane fa si sono aggiunti anche i nomi del cardiologo Guido Laudani e di Maria Chiara Colaiacomo, che fa parte delle équipe che affianca il radiologo Gianfranco Gualdi del Policlinico “Umberto I” di Roma, che resta il principale indagato, già sotto inchiesta con il suo assistente Claudio Di Biasi per omicidio colposo.

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