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Andrea Purgatori, svolta nell’inchiesta: “Sono indagati”. Le ultime novità

Pubblicato il 07/03/2024 09:50

Aumentano gli indagati per la morte di Andrea Purgatori, e nell’inchiesta si aggiungono altre novità. Come e perché è morto il 19 luglio a Roma il celebre giornalista? I pm si domandano se vi sia stato, effettivamente, dietro la sua scomparsa, un caso di malasanità. Purgatori subì un trattamento per curare una metastasi al cervello che però non c’era. È questo che ha determinato la sua fine? Oppure si è trattato di un’infezione al cuore diagnosticata con grande ritardo che poi ne ha cagionato il decesso? Come riferisce Repubblica, ora altri due medici sono finiti sotto inchiesta, facendo salire così a quattro i dottori iscritti per responsabilità colposa per morte di un paziente. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’intera vicenda si fa, quindi, ancora più complessa. L’incidente probatorio sarà delegato a quattro super periti ed è stato fissato dalla procura di Roma per il 21 marzo. Il suo esito si rivelerà determinante per comprendere possibili responsabilità penali. A finire nel registro degli indagati ora sono due nomi importanti: Maria Chiara Colaiacomo che fa parte dell’équipe di specialisti che affiancano il radiologo Gianfranco Gualdi (che assieme a Claudio Di Biasi fin dal principio finirono nel mirino del pm Giorgio Orano) e Guido Laudani, stimato cardiologo che ebbe in cura Purgatori. I sospetti dei magistrati ruotano attorno al loro operato. Purgatori fu sottoposto a una terapia mirata a curare delle metastasi cerebrali diagnosticate alla clinica Pio XI da Gualdi e dalla sua squadra. Metastasi che, com’è emerso dall’autopsia disposta dalla procura, non ci sarebbero state. E Laudani? (Continua a leggere dopo la foto)

Purgatori morì, alla fine, per un’infezione cardiaca. Ciò che gli inquirenti vogliono appurare, è se da parte di Laudani (difeso dall’avvocato Nicola Madia) ci sia stato un ritardo nella diagnosi di questa patologia e l’eventuale ritardo nell’individuarla ne abbia cagionato la morte. “Inoltre, vi è un’altra domanda che si pongono gli inquirenti. Questa è collegata al lavoro del team di Gualdi: chi indaga vuole capire se ci sia stato un indebolimento del fisico di Purgatori dovuto a ipotetiche cure non necessarie per contrastare il tumore che hanno sfibrato il fisico del giornalista indebolendolo fino a rendere letale l’infezione cardiaca che alla fine l’ha ucciso”.

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