Frasi choc, con minacce di morte e offese di vario genere, quelle rivolte dal cantante trap Baby Gang, attraverso i social network, a Matteo Salvini e Silvia Sardone. I due esponenti della Lega sono entrati nel mirino dell’artista, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, per le loro politiche sui migranti. E così ecco arrivare all’improvviso una serie di post a dir poco al veleno: “Gente così (Salvini e Sardone) devono morire, portano solo ignoranza e razzismo. In Italia non dovete proprio parlare perché della mia generazione non avete ancora visto niente. Fidatevi meglio non provocarci perché diventiamo una razza di merda, più di quello che potete pensare e soprattutto se parlate di religione sappiate che ogni musulmano per la sua fede e il suo dio è pronto a morire”. (Continua a leggere dopo la foto)
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E ancora: “Evitate di parlare di cose che non sapete – ha scritto Baby Gang – soprattutto in Italia dove gli immigrati sono stati pure parecchio gentili con voi perché tanto tempo fa i vostri nonni e bis nonni in africa hanno sempre fatto il cazzo che hanno voluto”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il trapper vanta oltre due milioni di follower su Instagram ed è stato condannato in passato a quattro anni e dieci mesi, con rito abbreviato, per rapina a mano armata. Il cantante. come riportato dal Tempo, “era indagato per quattro episodi criminali, tre avvenuti in zona Colonne di San Lorenzo a Milano e uno a Vignate, nell’hinterland meneghino. Assolto per i primi tre, è stato condannato per quest’ultimo. Nella rapina di Vignate, un ventunenne aveva denunciato di essere stato derubato all’interno del parcheggio di un campo sportivo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Silvia Sardone ha replicato così: “Questo personaggio ci attacca e ci minaccia perché abbiamo osato dire che le proteste in Francia sono frutto delle politiche buoniste su immigrazione clandestina e di chi ha chinato il capo di fronte all’islamizzazione crescente. Anche in Italia c’è voglia di rivolta che sta covando tra i giovani delle comunità islamiche contro le nostre istituzioni e i nostri valori”.