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Militare muore dopo iniezione del vaccino. I consulenti nominati dal Pm: “Sussiste correlazione eziologica”

Pubblicato il 28/05/2021 11:01

di Gabriele Savoca

“La causa ed i mezzi del decesso di Stefano Paternò devono essere ricondotti all’arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo ad Ards (sindrome da di stress respiratorio acuto), e sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid19 AstraZeneca”.

Questa la conclusione dei consulenti nominati dal PM, i quali hanno depositato la perizia presso il Tribunale di Siracusa. Vi sarebbe quindi un nesso tra la morte avvenuta il 9 marzo scorso a Misterbianco, 15 ore dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Astrazeneca (ora Vaxzevria), del militare 43enne Stefano Paternó, sottufficiale della Marina militare che prestava servizio in provincia si Siracusa presso la base di Augusta.

I consulenti non hanno invece ravvisato alcuna responsabilità in capo al personale sanitario e parasanitario che ha somministrato le cure al militare.

«C’e un nesso eziologico correlato alle condizioni di base di Paternò che aveva sviluppato una risposta immunitaria relativa ad un pregresso covid silente». (Continua dopo la foto)

Lo ha detto il procuratore capo di Siracusa Sabrina Gambino, che coordina l’inchiesta sulla morte di Stefano Paternò, così come riportato dal giornale La Sicilia.

«Questa risposta immunitaria insieme a quella indotta dal vaccino ha provocato una reazione infiammatoria violenta e abnorme che ha provocato lo stress respiratorio. Paternò aveva valori tre volte superiori al normale» ha aggiunto.

Pertanto il militare avrebbe avuto un’amplificazione infiammatoria consequenziale al fenomeno “Ade” (antibody dependent enhancement) dovuta ad una risposta eccessiva degli anticorpi. (Continua dopo la foto)

Alla luce di quanto accaduto, ci si chiede come sia possibile che nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, diramate dal Ministero della Salute, non sia in alcun modo previsto uno screening sierologico per una rilevazione di anticorpi, preventiva alla somministrazione del vaccino, al fine di verificare se il soggetto abbia contratto il virus senza saperlo e sviluppato pertanto gli anticorpi.