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Mes, siamo alle minacce: “Chi vota no sarà espulso dal M5S”

Pubblicato il 07/12/2020 11:09

Prima le richieste garbate, poi le vere e proprie minacce. Il governo è in evidente stato di agitazione, preoccupato all’idea che qualcuno, dalle parti del M5S, sia ancora fedele alle promesse fatte tempo addietro agli elettori e quindi pronto a schierarsi contro la riforma del Mes. Rischiando così, però, di trascinare l’intero esecutivo verso una crisi che, come chiarito da Mattarella, non potrebbe avere altro sbocco che non il ritorno al voto. Un’eventualità da scongiurare a ogni costo. E così i big giallorossi hanno deciso di fare ricorso all’artigliere pesante.

Mes, siamo alle minacce: "Chi vota no sarà espulso dal M5S"

Il premier Conte ci proverà con le buone, pronunciando un discorso in cui inviterà i dissidenti a ritrovare il senso di responsabilità smarrito ed esprimersi a favore della risoluzione di maggioranza sulla riforma Mes. Vito Crimi ha invece vestito i panni del poliziotto cattivo, lanciando un chiaro avvertimento ai microfoni di Mezz’ora in Più, il programma di Lucia Annunziata: “Chi va contro questa risoluzione non va contro una decisione del capo politico, ma di tutto il gruppo parlamentare”. Per chi sgarra, insomma, è prevista l’espulsione immediata dal Movimento.

Mes, siamo alle minacce: "Chi vota no sarà espulso dal M5S"

Un discorso che lo stesso Crimi ha allargato a tutti i componenti della formazione giallorossa: “Io sono convinto che non ci saranno problemi col voto, ma se qualcuno dovesse decidere diversamente, anche nel Pd o in altri partiti, se ne assumerà la responsabilità”. Un modo da un lato per strigliare i grillini e dall’altro per avvisare Matteo Renzi: il momento è delicato, basta gettare pressioni. Come fare, però, a convincere gli esponenti pentastellati contrari all’ennesima retromarcia, all’ennesimo tradimento agli occhi degli elettori?

Mes, siamo alle minacce: "Chi vota no sarà espulso dal M5S"

Tanto il Pd quanto i vertici Cinque Stelle sono da giorni al lavoro su un testo che soddisfi tutti. Votare la riforma mettendo però le mani avanti e promettendo agli italiani che non scatterà il ricorso al Mes: questa è la linea, ma è necessaria una serie riflessione su ogni sfumatura per evitare di urtare gli umori più sensibili. Anche perché dai dissidenti non sembrano esserci aperture, almeno per ora. L’ex ministra Barbara Lezzi ha chiarito: “La sciocchezza che lo votiamo ma non lo attiviamo è un tentativo di manipolazione mal riuscito”. Qualcuno auspica il voto su Rousseau. I big, da Di Maio in giù, hanno però risposto: “Impossibile. Piuttosto, astenetevi invece di votare no”.

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