Mertcan ha 20 anni e fa l’operaio. È stato multato in bicicletta perché non aveva con sé la mascherina la mattina dell’8 febbraio, alle 7.30, mentre stava andando (lo ripetiamo: in bicicletta) a Nichelino per iniziare il suo turno in fabbrica. Dopo un diverbio con i carabinieri, il ragazzo è stato multato e la vicenda sta sollevando un’ondata di polemiche e solidarietà. In tanti, infatti, si sono detti pronti a pagare la multa al giovane. Questo per far capire che per fortuna le cose stanno cambiando e le persone stanno prendendo sempre più coscienza della follia in cui il governo ci ha immersi. La realtà da una parte, il Draghistan di pass e mascherine dall’altra. Ma torniamo alla storia di Mertcan. (Continua a leggere dopo la foto)

Racconta a Repubblica il ragazzo: “Quella mattina ho incrociato una pattuglia dei carabinieri in corso Moncalieri. Uno dei militari ha spalancato la portiera senza guardare mentre passavo in bici e ho rischiato di cadere. Ho reagito a quell’episodio protestando e poi mi sono allontanato”. I carabinieri, che hanno poi ricostruito la vicenda descrivendo quelle proteste come molto colorite tra offese e insulti, hanno fermato il giovane poco dopo e hanno accertato che non aveva con sé la mascherina che non era obbligatoria pedalando ma lo era, anche all’aperto, in caso di fermata. (Continua a leggere dopo la foto)

“Io però avevo trovato un passante disposto a regalarmene una”, ha precisato Mertcan ma questo non è bastato a evitargli il verbale. Il giovane guadagna 600 euro al mese: con quei soldi aiuta la famiglia, mamma, papà e un fratellino di 7 anni, a mantenersi e pagare le spese. “Il verbale da 280 euro che gli è stato consegnato equivale quasi a metà del suo stipendio. Lui ha pagato subito per paura che la sanzione, dopo cinque giorni, aumentasse fino a 600 euro ma ora molte persone stanno scrivendo alla redazione di Repubblica per chiedere come poter far per risarcire il ragazzo della somma che ha già pagato. Mertcan ha ricevuto anche un’offerta di assistenza legale”. (Continua a leggere dopo la foto)

La solidarietà è arrivata da tutt’Italia. “I primi sono stati una coppia di Foligno, Maurizio Lalleroni e sua moglie Francesca Ridolfi, entrambi presenti sui social e contattabili, che hanno lanciato un appello su Facebook dopo aver parlato con il ragazzo. Mertcan non si aspettava una tale mobilitazione. “Sono molto contento per questa ondata di solidarietà che sto ricevendo, non me l’aspettavo. Ho letto molti commenti su questa vicenda e vorrei ringraziare a uno a uno chi mi sta sostenendo. È una storia che mi ha amareggiato, che ha messo in difficoltà me e la mia famiglia per la cifra che abbiamo dovuto pagare, ma la risposta della gente mi sta dando tanta fiducia”.
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