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Mercato libero, mai dire “Sì”. Attenzione alla nuova truffa: ecco come difendersi dai raggiri dei call center

Pubblicato il 16/01/2024 16:52 - Aggiornato il 16/01/2024 16:56

Mai dire “Sì”. Oramai occorre stare attenti a tutto. Con l’addio al mercato tutelato e il passaggio al mercato libero aumentano a dismisura le truffe telefoniche: i cybercriminali si dimostrano attenti osservatori dell’attualità e calibrano in base ad essa le proprie truffe. Questa, va da sé, risulta particolarmente insidiosa, bastando quel semplice monosillabo che qualcuno, nel rispondere al telefono, utilizza anche in luogo del più tradizionale “Pronto”. Un innocuo “sì”, basta questo per cadere nella trappola dei truffatori e rischiare gravi conseguenze finanziarie, come il danneggiamento del proprio conto in banca. (Continua a leggere dopo la foto)
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truffa del sì come proteggersi

Il modus operandi dei truffatori

Secondo recenti segnalazioni, sono stati attivati contratti non richiesti dai consumatori, come leggiamo sul portale InvestireOggi. La spiegazione è semplice, almeno a posteriori: una volta che il cliente pronuncia il fatidico “Sì”, questa affermazione viene registrata e utilizzata in un altro contesto, come presunta prova del consenso del cliente all’attivazione di servizi o contratti. La “truffa del sì” si avvale di call center pirata, con il tipico brusio di fondo, per simulare una certa attendibilità. Inutile dire che è quasi impossibile rendersi conto di essere finiti in trappola se non dopo l’arrivo della prima “nuova” bolletta, in genere particolarmente elevata. I call center pirata, dunque, stanno montando le registrazioni audio delle telefonate per estorcere contratti fasulli e le vittime non sono solo le persone anziane, in genere il target preferito dei truffatori, così come la registrazione del “Sì” non è l’unico metodo adoperato nelle truffe. L’Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) segnala, infatti, insistenti chiamate di finti operatori alle dipendenze del proprio gestore di energia o di servizi telefonici, in modo da carpire più facilmente l’attenzione e la fiducia e farsi comunicare i codici personali Pod o Pdr. Le modalità e l’esito sono analoghe alla truffa del Sì. (Continua a leggere dopo la foto)
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truffa del sì come proteggersi

Truffa del “Sì”, come proteggersi

Che fare, dunque? Anzitutto, si sarà capito, occorre evitare assolutamente di pronunciare il fatidico “Sì” quando si è al telefono con i call center o presunti tali. Un altro suggerimento da tenere sempre presente è quello di verificare nei vari servizi attivi in rete a chi appartiene l’utenza che ci ha contattato: in Rete, infatti, molti inseriscono la loro recensione sui numeri di telefono molesti o che possono nascondere delle frodi. Altro accorgimento è quello di richiedere all’operatore l’identità, il codice personale e il nome della società per cui lavora. E ancora: mai fornire i propri dati anagrafici e, va da sé, neppure il codice fiscale.  Naturalmente, non deve essere fornito neppure il codice IBAN, a meno che non si sia certi dell’interlocutore.

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