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“Li faremo pagare alle banche”. A Porta a Porta la dichiarazione che mette fine alla questione Pos (il VIDEO)

Pubblicato il 22/12/2022 21:40

Non è bastato il pressing dell’Europa, tra le innumerevoli altre questioni, sul tema del Pos e dei pagamenti elettronici. Giorgia Meloni ha deciso e, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, ha annunciato la misura che dovrebbe essere contenuta nella Legge di Bilancio in via di definizione e di approvazione. Con brutale sintesi, potremmo dire che le commissioni le deve pagare la banca, e non l’esercente. La precondizione è che si tratti di piccole cifre, quelle che maggiormente incidono per l’esercente stesso, poiché il ricavo, in larghissima parte, va via tra le commissioni bancarie e i canoni d’utilizzo del Pos. Appena pochi giorni fa, Giorgia Meloni aveva asserito come l’obbligo stesso del Pos fosse un obiettivo del Pnrr e quindi “lo stiamo trattando con la Commissione”.

Durante la trasmissione di ieri, ha corretto il tiro: “Tenterò una moral suasion per azzerare le commissioni bancarie sugli importi bassi – ha affermato la presidente del Consiglio – Altrimenti potrò applicare una tassa sull’extragettito per le commissioni bancarie sui piccoli importi”. (Continua a leggere dopo il video)

Quest’ultima è un’altra ipotesi allo studio. Al momento, quel che è certo, stando ancora alle parole della premier, è che “i proventi della tassazione serviranno ad aiutare gli esercenti”. Nel salotto di Bruno Vespa, quello che è considerato un terzo ramo del Parlamento, i temi legati alla manovra finanziaria sono stati affrontati a tutto tondo. Non poteva pertanto mancare un riferimento al Reddito di cittadinanza, all’indomani della sua rimodulazione. Meloni immagina e descrive un meccanismo virtuoso: “Tu vai al centro per l’impiego che ti indica gli ambiti in cui è richiesto lavoro e ti dice chi ti formerà. Ma ci vuole anche la volontà”. E per volontà si intende che “non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato”. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine, capitolo Mes. Il fondo salva Stati è un creditore privilegiato e “questo comporta un problema sui titoli di stato”. Ecco perché dovrà occuparsene il Parlamento, afferma, in conformità a quanto sostenuto dal ministro Giorgetti. Ad ogni modo, “L’Italia non accede al Mes – ribadisce Meloni a Vespa – Lo posso firmare col sangue”.

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