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“Trattative già in corso”. Lo scoop del Financial Times su Mario Draghi: dove lo rivedremo presto

Pubblicato il 09/01/2024 13:23 - Aggiornato il 09/01/2024 14:43

Quali saranno le conseguenze dell’annuncio di dimissioni anticipate da parte di Charles Michel da presidente del Consiglio europeo? Una domanda che tanti analisti si stanno ponendo in queste ore, dopo che lo stesso Michel ha deciso di fare un passo indietro segnato dalla volontà di candidarsi alle nuove elezioni Europee. Un gesto che ha scatenato una vera e propria ondata di panico, però, a Bruxelles, visto che tra le ipotesi sul tavolo c’è quella di un Viktor Orban nel ruolo di presidente del Consiglio. Ragion per cui alcune cancellerie e i burocrati di Bruxelles hanno iniziato a scervellarsi su come evitare questa eventualità, tirando in ballo facce decisamente famigliari agli italiani. (Continua a leggere dopo la foto)
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mario draghi

Il Financial Times ha dato infatti conto di alcune trattative che sarebbero già state avviate tra i vertici dell’Unione europea e Mario Draghi, ex premier italiano ed ex governatore della Bce. Un nome, quello di Draghi, che in queste ultime settimane si sarebbe fatto sempre più ricorrente. (Continua a leggere dopo la foto)

Nell’articolo del Financial Times, Draghi è stata indicato come uno dei principali candidati per il ruolo che verrà lasciato vacante da Michel, anche se non si può escludere che facciano capolino anche altri pretendenti. “Draghi è il tipo di figura a cui la gente troverà molto difficile dire di no se ci sarà un vero slancio a suo favore” ha sottolineato Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma. E ancora, la Tocci ha chiosato: “È improbabile che lui dica di no se gli verrà chiesto seriamente”. (Continua a leggere dopo la foto)

Su Mario Draghi sarebbe insomma iniziate, secondo il Financial Times, pressioni da parte dei vertici europei. Un suo sì permetterebbe di evitare l’imbarazzante situazione di un presidente del Consiglio europeo sovranista, già al centro in passato di forti polemiche con Bruxelles. Uno scenario che in seno all’Ue sembra decisamente sgradito.

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