L’inchiesta aperta dalla procura di Ragusa, che vede indagati Luca Casarini, capomissione della Mare Jonio, Beppe Caccia ed Alessandro Metz, soci della Idra Social Shipping, e il capitano Pietro Marrone, rivela ogni giorno nuovi dettagli sulla vicenda che – come si ricorderà – ha al centro un presunto accordo tra la Idra Social Shipping, proprietaria della nave Mare Jonio, e la società danese Maersk Tankers per il trasbordo di migranti. Ed è proprio la società danese che nell’agosto 2020 aveva soccorso i 27 migranti che poi, l’11 settembre, sono stati trasbordati sulla Mare Jonio, usata dall’Ong Mediterranea Saving Humans, in cambio di denaro. Ora escono fuori anche le cifre, riportate anche da Il Giornale. Secondo i magistrati il trasbordo è arrivato dopo un accordo di pagamento da 125mila Euro. (Continua a leggere dopo la foto)
Tutto ruota attorno al bonifico erogato da Maersk Tankers il 30 novembre 2020 sul conto della Idra Social Shipping. La cifra per l’appunto è di 125mila Euro. “Secondo i magistrati ragusani è questa la prova cardine dell’accordo avvenuto tra le due società, in base al quale i migranti sarebbero stati trasbordati in campo del pagamento. Un’accusa respinta dai diretti interessati. La cifra è stata realmente erogata ma, secondo la società proprietaria di Mare Jonio, quei 125mila euro non erano frutto di un accordo volto a portare le persone soccorse sulla loro nave”. (Continua a leggere dopo la foto)
Al contrario, si tratterebbe di un sostegno deciso dalla società danese dopo alcuni incontri tenuti tra i rappresentanti delle due parti alcune settimane dopo. “I rappresentanti della compagnia danese li abbiamo incontrati nel contesto di riunioni con le organizzazioni di rappresentanza degli armatori europei”, hanno scritto a loro difesa i vertici della Idra Social Shipping. Una serie di colloqui in cui i danesi avrebbero deciso di pagare alla società italiana un parziale riconoscimento delle spese sostenute per il soccorso in mare. I famosi 125mila Euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Secondo i magistrati, però, la vicenda sarebbe andata diversamente. Come spiega Fabio Tonacci su Repubblica, gli inquirenti hanno scritto nei loro documenti che il trasbordo sulla Mare Jonio sarebbe avvenuto “col fine di trarre un profitto di 125.000 euro”. Inoltre, la cifra pattuita non sarebbe stata quella originariamente richiesta dalla Idra Social Shipping: “Il bonifico è stato elargito – si legge ancora tra le carte – a fronte di una richiesta di Caccia di 270.000 Euro”. A sostegno della loro accusa, i magistrati prendono come prova i tabulati telefonici delle utenze dello stesso Beppe Caccia. (Continua a leggere dopo la foto)
Da Copenaghen intanto hanno parlato anche i vertici della Maersk Tankers: “Abbiamo appreso di un’indagine ufficiale che ha coinvolto l’organizzazione non governativa Mediterranea relativa all’incidente di Maersk Etienne. A distanza di mesi dall’operazione di salvataggio, Maersk Tankers ha incontrato i rappresentanti di Mediterranena per ringraziarli della loro assistenza umanitaria – si legge nella nota – A seguito di questo incontro, abbiamo deciso di dare un contributo a Mediterranea per coprire parte dei costi sostenuti a seguito dell’operazione. Ciò è stato fatto per un importo di 125.000 euro e con il pieno supporto della direzione di Maersk Tankers”.
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