L’obbligo vaccinale per gli over 50 è stato un flop. Dopo gli annunci trionfali del governo, impegnato anche in queste settimane nella caccia alle streghe contro chi ancora rifiuta le somministrazioni, i numeri parlano chiaro: come riportato dal Fatto Quotidiano, nei giorni che vanno da lunedì 17 a domenica 23 gennaio 2022 il numero di nuove inoculazioni ha superato sì quota 3,8 milioni, ma il grosso del totale è frutto delle terze dosi, che costituiscono l’82,28% del totale. Per quanto riguarda invece le prime dosi alla popolazione più anziana, invece, il ritmo è decisamente molto più deludente.
A oltre due settimane dall’introduzione della norma che obbliga tutti gli italiani con più di 50 anni a sottoporsi alla vaccinazione, infatti, quelli che si sono recati in un hub per ricevere la prima dose sono stati solo 339 mila. Nemmeno l’obbligo di Green pass rafforzato per poter accedere ai luoghi di lavoro, tanto nel settore pubblico quanto nel privato, ha quindi convinto chi ancora nutre dubbi sulla sicurezza e l’efficacia dei farmaci anti-Covid a cambiare idea.
Spulciando ulteriormente i numeri pubblicati nell’ultimo report del commissario all’emergenza Figliuolo, il numero di non vaccinati over 50 era di 2,165 milioni di persone prima dell’entrata in vigore delle nuove norme. Al 23 gennaio sono poi scesi a 1,826 milioni. Facendo una facile proporzione, questo significa che soltanto una persona su sei (il 15%) ha scelto di vaccinarsi. Gli altri, sono rimasti incrollabili nelle loro convinzioni e continuano a rifiutare la somministrazione.
Non è bastato, dunque, il ricatto di un governo che minaccia di far scattare la sospensione del lavoro e la perdita dello stipendio per chi non si adegua alle direttive in materia sanitaria. Né tantomeno la minaccia di una multa una tantum di 100 euro per i non vaccinati. L’esecutivo guidato da Mario Draghi, insomma, ha fatto un rumorso buco nell’acqua. Anche se i diretti interessi rifiutano di ammetterlo.
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